WU: PARTITO UNICO NON SI TOCCA
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WU: PARTITO UNICO NON SI TOCCA

WU: PARTITO UNICO
NON SI TOCCA

Politica Interna
WU: PARTITO UNICO NON SI TOCCA
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Pechino, 10 mar.- Nessuna riforma politica verso un sistema multipartitico, no alla separazione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, no all'adozione di un sistema federale o alla suddivisione del parlamento tra camera alta e camera bassa. Insomma: il sistema a partito unico non si tocca. Nel suo discorso di oggi davanti ai 3mila delegati dell'Assemblea Nazionale del Popolo- l'istituzione che più si avvicina a un parlamento nel sistema cinese -, il presidente Wu Bangguo ha confermato ancora una volta che l'autorità del Partito Comunista non può essere messa in discussione.
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"Sulla base delle condizioni in cui si trova la Cina, ci assumiamo il solenne impegno di non rivolgerci mai verso un sistema multipartitico,- ha detto Wu, che nella gerarchia del Partito Comunista Cinese occupa il secondo posto dopo il segretario Hu Jintao - se vacillassimo, i frutti dello sviluppo che abbiamo raggiunto andrebbero perduti, e il paese potrebbe persino cadere nell'abisso del conflitto civile".
"Non seguiremo mai né imiteremo ciecamente gli altri - ha detto ancora il presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo-, paesi diversi si dotano di sistemi legislativi differenti, e noi non copieremo il sistema di certe nazioni occidentali nel rappresentare il socialismo con caratteristiche cinesi".
Il discorso annuale di Wu è tradizionalmente quello con il quale si afferma l'assoluta fedeltà al modello a partito unico: in quello dell'anno scorso il presidente dell'Assemblea del Popolo criticò ripetutamente le democrazie occidentali, affermando che la Cina non può riconoscersi in esse e rifiuta i principi sui quali sono fondate.
Ma molti osservatori rivolgono un'attenzione particolare al discorso di oggi, che alcuni vedono quasi come una risposta a quello tenuto nell'agosto scorso a Shenzhen dal premier Wen Jiabao. In quell'occasione, Wen affermò che la Cina deve "accelerare il processo di riforma del sistema politico, aumentare i diritti democratici dei cittadini e i controlli sui poteri dello stato". Affermazioni che Wen Jiabao ripeté in un'intervista alla CNN - mai apparsa in Cina -, alimentando ipotesi su una frattura all'interno del Partito Comunista Cinese. Un partito spaccato tra falchi e colombe? Secondo altri analisti l'enfasi attribuita al discorso di Wen dello scorso agosto è eccessiva, in quanto il premier non avrebbe fatto altro che ribadire posizioni di fondo ampiamente pubblicizzate dalla nomenclatura cinese.
Di sicuro, i riflettori puntati sull'Assemblea Nazionale del Popolo di quest'anno sono ancora più forti, dato che nel 2012 l'amministrazione Hu Jintao-Wen Jiabao terminerà il suo mandato per lasciare il posto a una nuova generazione di leader del Partito Comunista Cinese (dossier Modello Cina)
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