WONG: SECONDE GENERAZIONI SEMPRE PIU' INTEGRATE
di Sonia Montrella
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Roma, 16 ott.- Marco Wong non ha dubbi: sulla questione integrazione negli ultimi anni la situazione è cambiata molto. AgiChina lo ha raggiunto all'indomani del Primo Convegno Nazionale sulle Seconde Generazioni Italo-Cinesi organizzato da Associna, di cui è presidente onorario.
Tra i relatori Mary Pan, giornalista presso Ballarò; Daniele Zhang, ingegnere presso Brembo; Sabrina Hu, fashion designer; Alex Chen , cantante K-pop e uno dei protagonisti del programma “Italiani made in China” e Wulian Weng, dipendente presso FAO.
L'evento, organizzato per celebrare i 10 anni di Associna, "è stato molto coinvolgente, sia da un punto di vista simbolico che per i contenuti . E la partecipazione, molto sentita e attiva, del pubblico al forum e ai workshop ci ha confermato l'apprezzamento per il lavoro svolto nel corso dei dieci anni di vita della nostra associazione e mostrato una parte, tangibile e concreta, dei frutti che sono maturati".
Fondamentale il ruolo delle seconde generazioni come ponte naturale tra l'Italia e la Cina: "giovani che sfruttano al meglio i vantaggi della loro identità multipla creando nuove figure professionali e opportunità economiche per i due Paesi".
"L'immigrazione è un fenomeno dinamico – afferma Bai Junyi, Presidente e membro fondatore di Associna – oggi non esiste più il concetto della comunità cinese quale un unico blocco uniforme al suo interno. Esistono invece tante sfaccettature e una di queste è rappresentata dai tanti ragazzi di origine cinese ma con un vissuto italiano che ogni giorno fanno la differenza nella società italiana, grazie alla loro determinazione e alla loro multi-identità. La diversità, lo vogliamo dire forte, non è un difetto, ma un valore aggiunto, conoscere più lingue e culture è la base per un futuro in un mondo sempre più globalizzato”.
Il cambiamento nella società, gli fa eco Wong, è avvenuto sia per le tante iniziative di sensibilizzazione, sia spontaneamente. "In modo spontaneo perché i bambini che hanno compagni di banco dalle origini lontane sanno che le diversità sono occasioni di arricchimento e la società di cui saranno sempre più protagonisti sarà sempre più propensa ad accettare i suoi tanti colori".
Sono molteplici anche gli attori che sono stati il traino per sensibilizzare la società su questi temi, continua. "Mi riferisco agli studiosi, liberi pensatori, al mondo dell'associazionismo che in modo lungimirante hanno anticipato questo cambiamento. Questo ha fatto sì che, finalmente, anche la politica prenda finalmente atto di questa nuova società e faccia sì che tanti figli di questa Italia moderna siano finalmente riconosciuti come tali, a pieno diritto".
Non a caso i lavori sono stati aperti con una visita al Parlamento "iniziativa nata per avvicinare le seconde generazioni cinesi alle istituzioni italiane e anche come sostegno simbolico alla riforma della legge sulla cittadinanza, che proprio in questi giorni è stata approvata alla Camera".
A inaugurare il convegno anche un messaggio dell'onorevole Cécile Kyenge: "Pur nella distanza sono con voi a ribadire l'importanza di parlare di seconde generazioni, di un'altra Italia, che purtroppo stenta ancora a essere riconosciuta". La parola 'straniero' – ha continuato – "non è un insulto: un turista che viene da un altro paese per visitare l'Italia è uno 'straniero'. È un dato di fatto. Ma è offensivo chiamare 'stranieri' ragazzi che qui nascono, crescono, giocano studiano lavorano. E' importante capire che l'Italia oggi è questo, siete voi, con tutti gli altri giovani. Non c'è nessuna differenza". "Partire dalla prima elementare con le stesse opportunità aiuta a crescere una nuova generazione con un apertura con un nuovo approccio verso le politiche, il mondo l'intercultura che è molto più aperta " ha concluso.
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16 ottobre 2015
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