di Antonio Talia
Pechino, 2 feb.- La Cina sta considerando un maggiore coinvolgimento nel Meccanismo Europeo di Stabilità e nel Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria: lo ha dichiarato il premier cinese Wen Jiabao ai reporter al termine dell'incontro con il Cancelliere tedesco Angela Merkel.
"Stiamo valutando la possibilità di impegnarci maggiormente sul Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, ma le ipotesi su come dare ulteriore sostegno sono ancora allo studio" ha detto Wen, senza dichiarare esplicitamente nessun impegno finanziario.
L'Unione europea rappresenta per la Cina il primo partner commerciale e Pechino segue da vicino la situazione della crisi del debito pubblico dell'Eurozona. Ma nonostante le numerose attestazioni di sostegno da parte dei funzionari cinesi, Pechino non ha deciso ancora nessuna misura concreta, e uno degli obiettivi della visita in Cina di Angela Merkel sembra consistere proprio nel rassicurare i cinesi sulla tenuta dell'euro.
Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un fondo permanente da 500 miliardi di euro che entrerà in vigore a luglio per sostituire il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, il fondo temporaneo che ha soccorso Irlanda e Portogallo e verrà impiegato per la seconda fase delle misure greche.
"Le nazioni europee adesso necessitano di una migliore disciplina fiscale e di una maggiore integrazione del budget- ha detto oggi Merkel nel discorso tenuto all'Accademia Cinese di Scienze Sociali- ma anche di misure strutturali per abbattere tutte le barriere alla crescita dell' occupazione. Voglio dirvi però che l'euro ha reso l'Europa più forte e questa crisi la sta rendendo più solidale. L'Europa, durante la crisi, sta crescendo nel suo insieme".
Circa un quarto delle immense riserve cinesi in valuta estera –stimate in 3200 miliardi di dollari- sono già investite in titoli denominati in euro. Ma nonostante alcuni importanti investimenti in Europa- come l'acquisizione di una forte quota della società energetica portoghese EDP da parte della cinese Three Gorges Corp- , le autorità di Pechino si sono finora mostrate restie ad un maggiore impegno.
© Riproduzione riservata