Pechino, 16 gen.- Scambi di vedute su questioni di politiche mediorientali ed energetiche e, soprattutto, un accordo di cooperazione per la costruzione di una raffineria. Questi i frutti della visita di Wen Jiabao in Arabia Saudita, prima tappa di una visita di stato che porterà il premier cinese negli Emirati Arabi e in Qatar. Un viaggio strategico, sostengono gli analisti, il cui scopo principale è quello di assicurare al Dragone fonti alternative di energia, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni sul programma nucleare iraniano. D'altronde che la trasferta di Wen Jiabao fosse incentrata sul tema energetico non è certo una novità; al contrario, già la scorsa settimana il vice ministro degli Esteri Zhai Jun aveva annunciato che l'energia rappresentava uno dei principali temi sull'agenda mediorientale(questo articolo)
"Il premier cinese e il ministro degli Interni palestinese , l'erede al trono Nayef bin Abdul Aziz al-Saud, hanno parlato in modo molto franco di Siria, Iran, Iraq e del processo di pace israelo-palestinese" ha dichiarato al New York Times Rayed Krimly, funzionario del ministero degli Esteri.
Non solo politica: i due leader hanno parlato anche di affari, ha spiegato Krimly sottolineando che l'Arabia Saudita è già il primo fornitore di greggio della Cina. "Una cooperazione destinata a crescere ancora", complice anche l'accordo siglato dalla compagnia petrolifera saudita Aramco e quella cinese Sinopec per la costrizione di una raffineria di petrolio a Yanbu, nel Paese arabo. Alla sua inaugurazione prevista per il 2014, l'impianto tratterà oltre 400mila barili al giorno, spiega ancora Krimly.
Intanto a Washington i diplomatici sperano che il viaggio di Wen Jiabao possa allentare i rapporti tra Pechino e Teheran, nell'occhio del ciclone, quest'ultima, dopo l'approvazione da parte degli Stati Uniti di sanzioni finanziarie unilaterali contro il programma nucleare iraniano. Sanzioni che, sin dalla firma del trattato lo scorso 31 dicembre, stanno incontrando l'opposizione del Dragone il quale insiste affinché la questione venga risolta attraverso la via dei negoziati e del dialogo. L'Iran rappresenta per la Cina il terzo fornitore di greggio dopo Arabia Saudita, appunto, e Angola. I dati ufficiali della dogana cinese mostrano che nei primi nove mesi del 2011 l'Iran ha spedito 20.3 milioni di tonnellate di greggio in Cina, un aumento di circa un terzo rispetto alle quote dell'anno precedente: Pechino importa da Teheran circa l'11% del petrolio che consuma ogni anno. Da Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi, invece Pechino ha acquistato da gennaio a novembre dello scorso anno 1,15 milioni di barili di petrolio al giorno, circa il 25% delle importazioni totali. Tuttavia le tensioni nella regione, soprattutto intorno alla questione nucleare iraniana, e i rapporti del Dragone con Teheran non privi di turbolenze potrebbero mettere a rischio i rifornimenti verso la Cina (questo articolo).
di Sonia Montrella
©Riproduzione riservata