Wen: « Aiuteremo l'Europa»
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Wen: « Aiuteremo l'Europa»

Wen: « Aiuteremo l'Europa»

La Merkel in Cina. Il premier cinese apre alla possibilità di rafforzare il coinvolgimento nei fondi anti-default
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L'Europa deve fare i compiti a casa. In cambio la Cina potrebbe anche aiutarla a risolvere i suoi guai. Il primo ministro Wen Jiabao non si è fatto sfuggire l'occasione di avere a Pechino il cancelliere tedesco Angela Merkel per mettersi in cattedra e impartire lezioni all'ospite occidentale di turno, come ormai fa ormai da tempo anche con gli Stati Uniti, spesso rimproverati per l'eccessivo debito pubblico.
Ieri la Merkel è arrivata in Cina per una visita di tre giorni che ha tra gli obiettivi proprio quello di rinsaldarne la fiducia verso l'economia dell'Eurozona e incassare l'impegno a dare un contributo a risolvere la crisi del debito. Nella conferenza stampa congiunta tenuta dopo l'incontro tra i due premier, Wen si è lasciato andare a quella che finora è la massima apertura fatta in pubblico sul tema. «La Cina - ha detto - sta esaminando e valutando le modalità, attraverso il Fondo monetario internazionale, di rafforzare la sua partecipazione alla soluzione della crisi europea del debito, tramite i canali dell'Efsf e dell'Esm (i due fondi salva-Stati messi in piedi dai Governi dell'euro, ndr)».
La Cina già compra i bond emessi dall'Efsf, anche se l'ammontare non è ancora stato reso noto. E Wen non ha chiarito come Pechino intenda rafforzare il proprio impegno. Quando a ottobre i leader europei proposero di potenziare l'Efsf attraverso un meccanismo di leva finanziaria e attraendo fondi da Paesi extra-Ue, Pechino reagì con freddezza, affermando che prima di mettere sul tavolo i propri soldi voleva maggiori dettagli sui progetti europei. E aggiungendo di preferire piuttosto un intervento mediato dall'Fmi e dalle istituzioni internazionali. Ieri, in una dichiarazione alla Tv di Stato, ha ribadito proprio che il Fondo monetario deve avere un ruolo più importante nella gestione della crisi.
Prima ancora di incontrare Wen, in un discorso all'Accademia cinese delle scienze sociali, la Merkel ha assicurato che, dopo l'approvazione dei trattati sul fiscal compact e sul nuovo Esm, l'Europa è «sulla strada» di una completa ripresa. Sottolineando anche che il problema del debito non è un problema che riguarda solo alcuni Paesi dell'Eurozona, ma una questione globale. La moneta unica, ha aggiunto la Merkel, «ha reso l'Europa più forte».
Wen, comunque, non ha preso impegni specifici, ribadendo anzi che l'Europa deve risolvere da sola i propri problemi. Con i suoi 3.200 miliardi di dollari di riserve in valuta estera, un quarto dei quali in euro, Pechino è spesso considerata come un potenziale cavaliere bianco da coinvolgere nel salvataggio dei Paesi in crisi. Quel che è certo è che l'eventuale aiuto cinese non sarebbe gratis: Pechino ha interesse a sostenere l'Unione europea, che è il suo primo partner commerciale. Ma di sicuro vorrà concessioni.
In una visita tutta concentrata sui temi economici, il cancelliere tedesco, che oggi incontrerà il presidente Hu Jintao, non dimentica i dossier politici. A partire dall'Iran e dal suo progetto nucleare. La Merkel ha invitato Pechino a usare tutta la sua influenza su Teheran dopo l'approvazione dell'embargo sul petrolio decisa la settimana scorsa dall'Unione europea. Per Pechino, l'Iran rappresenta la terza fonte di greggio dopo Arabia Saudita e Angola e anche se Wen si è detto «completamente contrario a un programma nucleare iraniano a fini bellici», la Cina sostiene che Teheran abbia diritto a sviluppare un programma a fini civili.
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03/02/2012
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