WEN: "AGGIUSTAMENTI A POLITICHE ECONOMICHE"
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WEN: "AGGIUSTAMENTI A POLITICHE ECONOMICHE"

WEN: "AGGIUSTAMENTI A POLITICHE ECONOMICHE"

La Cina e la crisi europea
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Pechino, 26 ott.- La crisi del debito europeo e il calo della domanda globale rischiano di danneggiare la Cina, e Pechino sembra pronta a modificare le sue politiche economiche. "Le politiche economiche saranno oggetto di aggiustamenti - ha dichiarato nella tarda sera di martedì il premier Wen Jiabao all'agenzia di Stato Xinhua - che verranno adottati a tempo debito e in misura adeguata". Il primo ministro ha poi detto che il ministero dell'Industria e altre agenzie governative stanno lavorando sugli aiuti da erogare alle piccole e medie imprese in difficoltà.

 

Le affermazioni di Wen Jiabao sembrano presagire a una lieve modifica dell'atteggiamento tenuto dalla Cina negli ultimi mesi, durante i quali Pechino ha mantenuto una rigida politica monetaria restrittiva al fine di drenare la liquidità in eccesso nel sistema e combattere così l'inflazione.

 

Adesso gli analisti ritengono che Pechino potrebbe presto allentare i severi controlli sul credito: Guotai Junan Securities Co., ad esempio, ritiene che i requisiti di riserva obbligatoria imposti agli istituti di credito minori potrebbero essere ridotti prima della fine dell'anno.

 

La leadership cinese in questo periodo deve affrontare una doppia sfida: tenere sotto controllo il costo della vita, che continua ostinatamente a salire in tutta la nazione, e contemporaneamente varare politiche adeguate per non fare calare la crescita economica e l'export, messi a dura prova dalla crisi dell'euro e da un'economia statunitense che non riesce a spiccare nuovamente il volo.

 

I dati ufficiali mostrano che l'inflazione lancia qualche segnale di rallentamento: a settembre l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6.1%, sempre al di là della soglia del +4% entro la quale il governo vorrebbe contenerlo, ma comunque a un ritmo più lento rispetto al +6.2% di agosto e soprattutto in confronto al +6.5% di luglio, che aveva infranto il record degli ultimi tre anni.

 

Ma anche la produttività è da tenere d'occhio: secondo l'indice "indipendente" sul manifatturiero elaborato da HSBC, le prime proiezioni su ottobre danno qualche segnale positivo dopo mesi di contrazione, peraltro negata dall'indice ufficiale del governo, che ha sempre parlato di "rallentamento". Nel terzo trimestre 2011 l'economia cinese è cresciuta del 9.1%, al ritmo più lento degli ultimi due anni. A destare preoccupazione è soprattutto il settore delle piccole e medie imprese, funestate da una crisi del credito che ha spinto numerosi imprenditori di un importante centro industriale e manifatturiero come Wenzhou a darsi alla fuga, colpiti da una catena di fallimenti.

 

Le parole di Wen sembrano aprire l'orizzonte a un cambiamento: anche se la lotta all'inflazione prosegue, Pechino potrebbe presto imporre limiti meno severi alle banche e adottare politiche di sostegno alle PMI.

 

 

di Antonio Talia

 

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