Shanghai, 26 apr. - Ed eccole, "Le Città dell'Uomo": AgiChina24 ha visitato in anteprima il Padiglione Italiano all'Expo di Shanghai 2010, che aprirà ufficialmente il primo maggio prossimo. Gli shanghainesi possono accedere all'Esposizione Universale con poco più di una settimana d'anticipo, e si sono precipitati in massa a visitare i padiglioni nonostante la pioggia battente di questi giorni, dando vita in alcuni casi a vere e proprie scene di isteria collettiva. Il padiglione italiano, assieme a quello britannico, è stato tra i protagonisti di queste giornate di prove generali: lo staff ha calcolato che nei momenti di maggiore affluenza siano entrati circa due nuovi visitatori al secondo, una media che nei periodi più pieni potrebbe risultare in un totale di 50mila visite al giorno. Come si presentano "Le Città dell'Uomo"? All'esterno, il padiglione progettato dall'architetto Giampiero Imbrighi è costituito da una sorta di "blocco" discontinuo, attraversato da tagli e squarci e realizzato con un innovativo "cemento trasparente", brevetto di Italcementi. Il visitatore viene accolto passando sotto una fedele riproduzione 1:2 del Teatro Olimpico opera di Andrea Palladio, a Vicenza, e subito si ritrova catapultato in un contesto completamente differente: la sala "Italy in Motion", dedicata al movimento, dominata da un rarissimo modello di Isotta Fraschini del 1923. Ma il Padiglione è tutto meno che una celebrazione del passato; ancora qualche passo e la sala "I-Tech" presenta al pubblico l'ultimo modello di Ferrari "verde", una vettura ibrida in linea con il tema di tutta l'Expo, "Better City-Better Life", così come gli scooter ecologici della Piaggio, una nuova Cinquecento riveduta e corretta secondo il gusto di un celebre artista cinese, e l'innovativa tuta indossata da Valentino Rossi durante le sue conquiste al Moto Mondiale. "Le Città dell'Uomo è stato ideato pensando tanto alla tipica città italiana, coi suoi vicoli e le sue strade, quanto al gioco ad incastro dello shanghai"aveva spiegato l'architetto Imbrighi alla presentazione del progetto; e, come ogni città italiana classica, il percorso tra le strette viuzze sfocia in una piazza: la sala centrale del piano terra si allarga, e offre un colpo d'occhio mozzafiato su una riproduzione 1:5 della cupola del Duomo di Firenze del Brunelleschi, che grazie a un impressionante gioco di luci sembra reggersi su colonne invisibili, ed è circondata da quattro giganteschi modelli di alta sartoria realizzati per l'occasione da Ermenegildo Zegna, Prada, Dolce & Gabbana e Gianni Versace. Un'intera parete è occupata da una riproduzione di una delle metafisiche piazze di Giorgio De Chirico, mentre dal lato opposto l'effetto straniante, la sensazione di trovarsi altrove è moltiplicata dalla parete dedicata alla musica. Troppo barocco? Eppure, l'effetto è tutt'altro che ridondante, forse proprio a causa dei numerosi spazi vuoti e dal sapiente gioco di luci. La sala "A bite of Italy", invece, gioca, ammicca al cliché del buongustaio per il quale siamo conosciuti anche dal pubblico cinese, esponendo modelli di pasta e bottiglie di vino, a cui fanno da contrappunto avveniristiche videoinstallazioni sull'arte del mangiar bene. A differenza di altri, il padiglione italiano non vanta solamente l'esposizione permanente curata dalla Triennale: "Il piano superiore sarà caratterizzato da esposizioni temporanee - spiega il segretario generale del Commissariato del Governo per l'Expo, ministro Maria Assunta Accili -, caratterizzate dalla presenza di 12 regioni, numerose città, e parecchi artisti diversi. Al secondo piano il visitatore potrà trovare sempre qualcosa di nuovo". I problemi che avevano contraddistinto le ultime, convulse fasi prima dell'apertura, sono stati superati: dal bando che era stato posto su alcune piante del giardino che circonda il padiglione ("le autorità dell'Expo si sono mostrate molto flessibili", dice Accili) fino all'arrivo delle ultime opere d'arte (realizzazioni di Canaletto, Burri, Fontana), tutto sembra pronto per accogliere le migliaia di visitatori di quella che si preannuncia come la più importante Esposizione Universale di sempre. Con un programma che continuerà anche al di là del Padiglione: sul palcoscenico di eventi tutti tricolori si avvicenderanno artisti come Ennio Morricone, Renzo Arbore, Giovanni Allevi e Stefano Bollani.
di Antonio Talia e Giulia Ziggiotti