Pechino, 20 mag.- Kim Jong Il è in visita a sorpresa in Cina. Dopo un'iniziale fraintendimento, la stampa sudcoreana, citando le agenzie governative, ha confermato che è il caro leader e non suo figlio Kim Jong Un – come era stato detto in precedenza – ad essere arrivato questa mattina in treno a Tumen nella provincia nordorientale del Jilin. Resta però oscuro lo scopo della visita a quello che rappresenta il principale alleato di Pyongyang e difatto garantisce la sopravvivenza del regime.
Dalla Corea del Nord ancora nessuna dichiarazione sulla veridicità della notizia, ma d'altronde le visite del caro leader sono sempre state avvolte dal mistero ed è stato necessario attendere giorni prima di avere la conferma dal governo nordcoreano e da quello cinese. In ogni caso, se Kim dovesse essere realmente in Cina in questo momento, la sua sarebbe la terza visita nel Paese nel giro di un anno. Gli altri due viaggi - effettuati rigorosamente in treno a causa della nota paura di volare del leader – risalgono a maggio e agosto del 2010.
Nel corso dell'ultima visita, Kim incontrò nella città di Changchun il presidente cinese Hu Jintao cui assicurò l'impegno di Pyongyang nel processo di nuclearizzazione nelle modalità previste dagli accordi internazionali. Poi, a novembre, la rivelazione di un programma per l'arricchimento dell'uranio ad opera del regime di Kim (questo articolo). In particolare la Corea del Nord ammise di avere "migliaia" di centrifughe in un impianto di arricchimento dell'uranio e di aver già avviato la costruzione di un reattore nucleare ad acqua leggera. Una mossa che - sommata all'attacco nordcoreano di alcuni giorni prima contro l'isola sud-coreana di Yeonpyeong che costò la vita a quattro sudcoreani - alimentò la sfiducia di Washington e di Seul riguardo la serietà di Pyongyang sulla questione nucleare e sulla volontà di quest'ultima di creare le condizioni per riaprire i Colloqui a sei. Solo qualche giorno fa, inoltre, un dossier dell'Onu - la cui pubblicazione sembra sia stata bloccata dalla Cina – denunciava un traffico di missili e tecnologie nucleari tra Pyongyang e Teheran. Un traffico che avrebbe usato la Cina come crocevia (questo articolo).
Intanto si susseguono le ipotesi sulla successione di Kim. Cancro al pancreas, al cervello, diabete, infarto: molte sono state le 'diagnosi' della malattia del leader nordcoreano fornite dalla stampa internazionale. Ma se fino a poco tempo fa il passaggio del potere nelle mani dell'inesperto terzogenito Kim Jong Un sembrava imminente, ora che il dittatore nordcoreano sembra stare meglio secondo molti analisti bisognerà attendere ancora a lungo per assistere al passaggio di consegne.
di Sonia Montrella
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