VIA LIBERA AD ALIBABA PER CREARE BANCA PRIVATA

di Sonia Montrella

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Shanghai, 29 set. - Il colosso cinese dell'e-commerce Alibaba, che ha debuttato a New York con un'Ipo record, ha ricevuto dalle autorità di Pechino il via libera alla creazione di una banca privata.


La commissione di controllo bancaria ha consentito al braccio finanziario di Alibaba, che include Alipay, di diventare il principale azionista, con il 30%, di una banca privata localizzata nella provincia di Zhejiang. Alibaba ha già lanciato un suo prodotto finanziario, chiamato Yuebao, un fondo di investimento che offre ritorni più alti di quelli dei depositi bancari. Gli altri grossi azionisti della nuova banca sono la conglomerata Fosun, con il 25%, Wanxiang Group, che produce componentistica auto, con il 18% e la società di investimento Yintai, con il 16%. Il via libera è il primo tentativo di Pechino di aprire il settore bancario ai privati. A luglio le autorità cinesi hanno autorizzato l'avvio di tre nuove banche private, inclusa quella di Alibaba. La nuova banca avrà sei mesi di tempo per prendere il via.

Nato nel 1999 Alibaba Group è la casa madre di Alibaba.com, una piazza mercato online per le piccole imprese; di Taobao, l'Ebay cinese; di Alipay, il servizio di pagamento online simile a Paypal e di TMall, piattaforma dedicata a marchi e rivenditori su cui verranno promosse anche le aziende italiane, grazie a un accordo siglato a giugno con il governo in occasione della visita del premier Matteo Renzi. Lo scorso 19 settembre Alibaba ha fatto il suo debutto a Wall Street entrando direttamente nella storia: l'Ipo è, infatti, la maggiore mai registrata sui mercati azionari mondiali, a 25 miliardi di dollari, dopo che i sottoscrittori hanno esercitato l'opzione di vendita di un ulteriore pacchetto di 48 milioni di azioni, per la forte richiesta sul mercato. Il nuovo record fissato dal gruppo supera il primato detenuto dal 2010 a oggi da un'altra Ipo cinese, quella di Agricultural Bank of China, uno dei quattro colossi cinesi del credito, a 22,1 miliardi di dollari. Nella stessa serata le azioni del gruppo di e-commerce cinese che detiene circa l'80% del mercato interno avevano guadagnato il 38%, e il titolo aveva chiuso a 93,89 dollari, con 271 milioni di azioni scambiate nella prima giornata di contrattazioni e un valore di mercato, alla chiusura pari a 231 miliardi di dollari, superiore al valore combinato di EBay e Amazon, le maggiori rivali americane di Alibaba nel settore dell'e-commerce.

A favorire la scalata del colosso, il boom degli utenti web cinesi arrivati a quota 632 milioni. Di questi, circa 300 milioni sono attivi sulle piattaforme del gruppo con transazioni arrivate l'anno scorso a 240 miliardi di dollari. Secondo gli ultimi dati forniti, le entrate totali sono aumentate nel periodo ottobre-dicembre 2013 del 62% rispetto allo stesso periodo del 2012, toccando i 18,75 miliardi di yuan. Ad aprile dello scorso anno Alibaba ha comprato il 18% dei pacchetti azionari del sito di microblogging cinese Sina Weibo, il Twitter cinese, per un valore di 586 milioni di dollari. Un anno dopo il presidente Ma ha fondato Alibaba Pictures Group, che ha già investito più di 3 miliardi di dollari nel settore cinematografico.

Quanto alle partecipazioni azionarie, i dettagli sono emersi solo di recente sulla stampa, secondo cui Jack Ma è solo il terzo azionista del gruppo con una quota pari all'8,9%. La società di telecomunicazioni giapponese SoftBank Corp.e Yahoo Inc. possiedono, invece, ad oggi rispettivamente il 34,4% e il 22,6% delle azioni. La compagnia nipponica investì nel gruppo circa 14 anni fa, mente Yahoo acquistò il 40% delle azioni nel 2005.

Allora insegnate di inglese, Ma aveva 35 anni quando insieme ad altre 17 persone riuscì a mettere insieme 60mila dollari spiegando in modo vago l'intenzione di voler costruire un sistema per connettere le imprese cinesi al resto del mondo. Secondo il Financial Times la folgorazione l'aveva avuta quattro anni prima, in un viaggio di lavoro in America come traduttore durante il quale si innamorò di internet e delle sue potenzialità, ancora poco conosciute in Cina.

Oggi il padre di Alibaba è il 34esimo uomo più ricco al mondo con un patrimonio di 25 miliardi di dollari e nel 2011 è stato il primo tra i suoi connazionali a finire sulla copertina di Forbes. La sua lungimiranza lo ha portato nel gennaio del 2013 a fare un passo indietro, lasciando la carica di direttore e conservando per sé 'solo' quella di presidente del colosso: "Mi sono accorto che i giovani che lavorano ad Alibaba hanno dei sogni migliori e più brillanti dei miei. E sono più bravi a costruire un futuro che calzi meglio alle nuove generazioni" scrisse Ma, aggiungendo che non era stata una decisione semplice.



29 settembre 2014


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