Vetrina a Shanghai per il Made in Italy
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Vetrina a Shanghai per il Made in Italy

Vetrina a Shanghai per il Made in Italy

Cina. Da marzo riapre il padiglione Expo
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SHANGHAI
Il Padiglione italiano dell'Expo di Shanghai 2010 – che ha attratto 7,3 milioni di visitatori, il 10% del totale complessivo dei 73 milioni di presenze – diventerà dal marzo prossimo una fiera permanente del "made in Italy" ma anche un piattaforma su cui le aziende di Italia e Cina potranno dialogare.
Ieri il progetto è stato presentato dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso della sua visita in Cina che ha toccato Pechino, Shanghai e oggi Canton. Il governo italiano e quello cinese hanno deciso di riconvertire la struttura all'interno di un'area nel cuore della città, una zona in via di riqualificazione situata su entrambe le rive del fiume Huangpu. «È il coronamento di un percorso vincente – ha dichiarato Frattini – i cinesi ci avevano detto di fare di questo padiglione una casa permanente dell'Italia. Stiamo lavorando bene e il nostro obiettivo è ambizioso: uno strumento per aprire le porte dell'Italia e mostrare alla Cina e al mondo la nostra cultura e la storia, ma anche la modernità, l'altissima tecnologia, il design e le tradizioni italiane. Interpretiamo questo riconoscimento come un forte segnale politico, che conferma il livello senza precedenti raggiunto dalle relazioni tra i due paesi». Il post Expo presenterà dunque le eccellenze italiane: in uno spazio espositivo creato dalla Triennale di Milano, la stessa che aveva definito il concept originale del Padiglione, saranno esposti i prodotti della creatività e dello stile nazionale, ma anche le peculiarità enogastronomiche. Numerose aziende italiane hanno già risposto all'appello.
Il padiglione ospiterà una Galleria Ferrari: «Testimonieremo la storia del marchio e i personaggi chiave, esporremo i modelli simbolo e racconteremo ovviamente le vittorie: insomma tutto quello che ha consentito alla Ferrari di diventare un mito nel mondo», ha detto Edwin Fenech, presidente e Ceo di Ferrari Asia. Ma ci saranno anche l'Istituto Marangoni, scuola di alta moda con sedi già a Milano, Londra e Parigi e che per la prima volta, in tal modo, nel Padiglione post-Expo creerà un polo didattico anche fuori dall'Europa. Insomma, come ha detto Yang Xiang, vice sindaco di Shanghai – città che con il 38% dell'interscambio totale Italia-Cina e la presenza di oltre mille imprese rappresenta lo snodo dello sviluppo dei rapporti – da oggi nella capitale economica della Cina ci sarà «un nuovo ponte per collegare i due Paesi e i loro popoli creando nuove opportunità di scambio». Frattini ha aggiunto: «Mostreremo al mondo che cosa l'Italia è capace di fare quando la sua serietà si sposa con la tradizione che unisce Cina e Italia, due potenze della cultura mondiale». A Shanghai inoltre sono attivi i campus sino-italiani, collocati nelle università di Tongji e Fudan, che consentono a studenti cinesi ed italiani di conseguire una doppia laurea nei settori dell'ingegneria e dell'economia. Shanghai è anche sede del Centro Sino-Italiano per il Design e l'Innovazione (Cidic), inaugurato ad aprile in occasione della visita in Cina del ministro Renato Brunetta.
Nel corso della visita è poi emerso che il fondo sovrano cinese CiC (China investment corporation) guarda all'Italia con interesse per nuovi investimenti. La prospettiva è stata affrontata a Pechino nell'incontro tra il ministro italiano e il direttore del fondo, Gao Xiqing. Dal colloquio è emerso che opportunità concrete di cooperazione verranno ulteriormente esplorate attraverso dei contatti e delle missioni tecniche coordinate attraverso l'ambasciata italiana a Pechino.

21/07/2011
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