Pechino, 12 apr. – "Be there or be square": l'espressione non appare, almeno in questo caso, esagerata. Per incontrare i nuovi 'paperoni' di Cina, dal 2 al 4 aprile bisognava recarsi ad Hainan e partecipare alla prima edizione di "Sanya Rendez-Vous 2010" (SRDV 2010), una tre giorni di eventi interamente dedicata agli yacht di lusso. Il mare, in particolare la "Riviera cinese": questa la nuova frontiera per i ricchi cinesi che nel weekend di inizio aprile si sono presentati all'appuntamento. "Il turismo cinese si sta sviluppando rapidamente, tuttavia mancava una nota glamour che permettesse a questa nuova classe agiata di vivere, di carezzare quest'arte di vivere. In un momento in cui è difficile fare affari nel resto del mondo, lo sviluppo del mercato della vela in Cina offre una fantastica opportunità agli operatori del settore": sono le parole con cui Delphine Lignières, giovanissima espatriata fondatrice di Asia Latitude – un'agenzia specializzata nella realizzazione di eventi di lusso con base a Shanghai – ha aperto l'appuntamento. Date le premesse, un considerevole numero di famosi costruttori navali internazionali hanno risposto all'evento (Azimut-Benetti, Sunseeker, Princess Yachts, Lurssen, Bloem & Voss, Royal Huisman, Marquis Yachts, Ferretti Yachts e Pershing, soltanto per i citare i nomi più conosciuti) e hanno portato per la prima volta in Cina anche i propri yacht superiori ai 50 metri. L'agenzia Hurun, che pubblica ogni anno una classifica dei patrimoni nazionali più cospicui, aveva già consacrato nei mesi scorsi l'isola di Hainan, poche miglia a Sud della Cina, come "la destinazione interna di lusso privilegiata dalla facoltosa clientela cinese, dove quest'ultima può abbandonarsi ai propri divertimenti preferiti, in primis la vela e il golf". Le spiagge di fine sabbia bianca della baia di Yalong sono oggi delimitate da hotel in via di costruzione: in cantiere non solo tanti nuovi complessi alberghieri - troppi, a detta di chi intravede nell'attivismo di Hainan un riflesso dei rischi di bolla speculativa che caratterizzano l'intero mercato immobiliare cinese - ma anche il progetto per la realizzazione di una sorta di 'zona franca turistica', accessibile senza visto da parte dei turisti stranieri e finalizzata alla fioritura dell'industria della vela. Ecco dove "SDRV 2010" si inserisce nella strategia di lungo periodo prevista dalle autorità centrali: il primo gennaio, infatti, con l'approvazione del progetto "Ideas for the acceleration of the development of the tourism industry" (Idee per l'accelerazione dello sviluppo dell'industria turistica), il Consiglio di Stato aveva pianificato il futuro sviluppo di Hainan come destinazione turistica internazionale. Lasciando Hainan, è interessante prendere in esame i dati diffusi dalla China Association of the National Shipbuilding Industry (CANSI). Su scala globale, a causa della crisi finanziaria dello scorso anno, le vendite di yacht sono precipitate del 45%, costringendo ben l'80% dei produttori a sospendere i lavori nei propri cantieri, se non a chiuderli definitivamente. Ma, se da un lato, i dati del CANSI per l'area Cina testimoniano un totale di esportazioni pari a 1,77 milioni di unità (comprensivi di yacht e navi) nel 2009, in forte contrazione rispetto ai 2,16 milioni del 2008; dall'altro, registrano un vero e proprio 'boom' nel mercato interno. Sempre secondo le ricerche del CANSI, il segreto del successo dei produttori cinesi risiederebbe nella loro estrema flessibilità nel soddisfare tutto le richieste del cliente nella realizzazione degli interni (ad esempio, installando un tavolo da mahjong o una sala karaoke). A riprova del dinamismo del mercato della vela in Cina, neppure due settimane dopo la chiusura dell'evento ad Hainan, Shanghai ha ospitato il quindicesimo China International Boat Show (CIBS), una vetrina per oltre 200 yacht. Se Hainan scommette sui 'paperoni', Shanghai si dimostra però più 'egualitaria': "C'è una fuorviante concezione che la vela sia un attività del tempo libero solo per i super ricchi. Dei 17 milioni di yacht negli Stati Uniti, l'80% sono di taglia media e quelli di taglia piccola costano meno di 50,000 dollari. In Europa, l'84% degli yacht costa meno di 50,000 euro. Ci stiamo sforzando di correggere questa inesatta percezione, per rendere la vela un passatempo accessibile anche alla middle class" ha affermato Yang Xinfa, vice segretario generale del CANSI. La "Riviera cinese" sembra essere abbastanza estesa per ospitare tutti, pesci piccoli o grandi che siano.