USA: "CINA NON MANIPOLA VALUTA, MA DEVE FARE DI PIU'"
ADV
ADV
USA: "CINA NON MANIPOLA VALUTA, MA DEVE FARE DI PIU'"

USA: "CINA NON MANIPOLA VALUTA, MA DEVE FARE DI PIU'"

Finanza
USA: "CINA NON MANIPOLA VALUTA, MA DEVE FARE DI PIU'"
di lettura
ADV
Pechino, 7 feb.- Secondo l'amministrazione Obama Pechino non manipola la propria valuta, ma il tasso di apprezzamento dello yuan è comunque troppo lento. Nel consueto rapporto semestrale sulle valute che il Tesoro americano deve presentare al Congresso, la Cina non viene citata tra le nazioni che mantengono artificialmente basso il valore della propria moneta: i tecnici del segretario Timothy Geithner riconoscono che, da quando nel giugno scorso la Banca centrale cinese ha scelto di sospendere l'ancoraggio al dollaro, lo yuan ha registrato un apprezzamento del 3.7% sul dollaro, e che negli ultimi mesi il valore della divisa del Dragone è cresciuto a ritmi più veloci che in passato.
ADV
 
 
Ma a determinare la pronuncia del Tesoro, in particolare, è stato il fattore inflazione (questo articolo e questo articolo): tenendo conto che il costo della vita in Cina aumenta più che negli Stati Uniti, lo yuan-renminbi si è apprezzato in termini reali di circa il 10%. "Ma nonostante i progressi, i risultati raggiunti sono ancora insufficienti - scrivono i tecnici del Tesoro nel rapporto - e  sarà necessario continuare a seguire con attenzione i movimenti dello yuan".  
 
 
A causa dei festeggiamenti per il Capodanno cinese né il governo di Pechino né la Banca centrale, al momento, hanno commentato il rapporto dello staff di Geithner (questo articolo). Se da un lato la pronuncia del Tesoro ha evitato l'applicazione di tariffe sull'import di beni cinesi - una mossa che secondo molti economisti potrebbe condurre a un'escalation commerciale tra Cina e USA -, dall'altro ha suscitato malcontento all'interno dell'ampio fronte bipartisan che al Congresso spinge Barack Obama ad adottare la linea dura nei confronti della Cina. "I produttori e i lavoratori americani che lottano per competere contro importazioni che godono di sussidi di stato non possono attendere ulteriormente l'azione del governo - ha dichiarato il senatore democratico Sherrod Brown - , il Congresso deve agire quest'anno per ottenere l'approvazione di una norma sulla manipolazione di valuta e riportare così in carreggiata la nostra economia".
 
 
Nel settembre dell'anno scoro la Camera dei Rappresentanti aveva approvato una legge che forniva al governo poteri più ampi per applicare sanzioni nei confronti delle nazioni che manipolano il valore della propria moneta ma, nonostante la norma sia stata rigettata al Senato, l'ampio schieramento di parlamentari che l'aveva proposta - provenienti tanto dalle fila del Partito democratico che da quelle del Partito repubblicano - ha già annunciato che tornerà presto a proporne una nuova versione. Secondo i rappresentanti degli industriali americani, lo yuan risulterebbe scambiato con il dollaro ad un valore del 40% inferiore rispetto a quello reale, un elemento che fornirebbe alla Cina un vantaggio sleale nell'export. Il deficit commerciale di Washington nei confronti di Pechino supera di gran lunga quello di qualsiasi altra nazione: nonostante i dati complessivi sul 2010 non siano ancora stati elaborati, a novembre lo squilibrio nella bilancia commerciale tra i due Paesi aveva raggiunto quota 273.5 miliardi di dollari, superando il precedente record di 268 miliardi registrato nel 2008. 
 
 
di Antonio Talia
 
 
© Riproduzione riservata
 
ADV