Un ponte verso Shanghai
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Un ponte verso Shanghai

Un ponte verso Shanghai

Qui Cina. Il padiglione italiano all'Expo asiatico del prossimo anno è già destinato a essere riutilizzato
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Ci vorrà del tempo, ma il legame tra le due manifestazioni c'è e potrà essere utile individuare forme di reciproca collaborazione. A parlare dei possibili legami tra l'Expo di Shanghai 2010 e quella vinta da Milano nel 2015 è Beniamino Quintieri, commissario straordinario del Governo per l'esposizione cinese. «Città sostenibili nel primo caso, l'alimentazione per Milano: facendo uno sforzo i punti di contatto si possono trovare anche per quanto riguarda i temi al centro dei due eventi – dice il commissario – però bisogna considerare che si tratterà, in un prossimo futuro, di fronteggiare semmai problemi come la mancanza di cibo, che è un problema mondiale».
Inoltre – aggiunge Quintieri – «c'è il fattore tempo. Per Shanghai manca poco; per Milano molto di più». Infatti, ricorda Quintieri, il contratto per la costruzione del padiglione italiano a Shanghai è ormai cosa fatta. Particolare non secondario, perchè se da un lato concretizza l'impegno preso nella primavera scorsa con il quale l'Italia ha deciso di partecipare all'Expo, è stato poi necessario passare ai fatti. «Il padiglione italiano sarà uno di quelli destinati a sopravvivere all'Expo – rivela Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al commercio estero – abbiamo infatti ottenuto dai cinesi che il nostro padiglione finisca tra quelli destinati a essere riutilizzati: ci sembra già una buona dimostrazione di attenzione nei nostri confronti».
Non è l'unico link già attivato in prospettiva dell'Expo 2010 da parte di istituzioni italo-cinesi, specie sul fronte delle esposizioni. «La Fiera di Milano, guidata da Michele Perini si è già concentrata in un'attività con un'iniziativa specifica – ricorda Urso – ed è disposta a fare la sua parte proprio in vista di Shanghai 2010». L'iniziativa alla quale fa riferimento Urso ha comportato l'addestramento in più fasi di un gruppo di dirigenti cinesi che si sono formati con il supporto di Fiera Milano e Mip, la business school del Politecnico di Milano. Al centro il progetto di formazione del personale cinese impegnato proprio nella preparazione dell'Expo mondiale di Shanghai del 2010. Giuliano Noci, responsabile del dipartimento internazionalizzazione del Mip ha interagito con cinque alti dirigenti dello staff organizzativo del l'Expo, tra cui Xu Weiguo, vice direttore generale di Shanghai World Expo Bureau e Xu Bo, direttore del dipartimento che si occupa delle partecipazioni internazionali al l'evento. Non sarà un vantaggio a senso unico, è la tesi di Michele Perini. In vista dell'Expo 2015 a Milano, a sua volta sarà possibile trarre insegnamento dall'Expo di Shanghai del 2010». Anche l'accordo formativo non è spuntato dal nulla. «Già nel 2006, come Politecnico, abbiamo stretto un accordo con la Antai School of Management della Jiao Tong University di Shanghai per realizzare un centro di ricerca e formazione dedicato al sistema fieristico cinese – dice Noci – e a tutt'oggi siamo l'unica Università occidentale coinvolta in un progetto che prevede monitoraggio e confronto dell'andamento della realtà espositiva sino-europea».
rita.fatiguso@ilsole24ore.com

26/01/2009
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