È un piano ambizioso quello illustrato da Di Jiankai, uno dei funzionari del ministero del Commercio più alto in grado: la Cina punta sull'ambiente e programma la costruzione di 10mila alberghi "verdi" entro il 2012. Secondo il progetto, questi hotel dovrebbero essere in grado di tagliare del 20% il consumo di acqua e di energia elettrica e ridurre le emissioni di anidride carbonica di 45mila tonnellate nel giro di quattro anni. Il direttore della China Hotel Association, Han Ming, ha dichiarato nel corso di una recente conferenza stampa che l'associazione di categoria ha unito le forze con alcune delle più importanti amministrazioni cinesi per creare una commissione che controllerà gli standard ambientali degli hotel verdi: la commissione- cui partecipano, tra gli altri, il ministero dell'Ambiente e il ministero del Commercio- garantirà l'approvazione a livello nazionale degli alberghi a "5 foglie", mentre quelli da "4 foglie" in giù dovranno ricevere il placet di commissioni di livello provinciale. La crisi globale in Cina ha toccato anche il settore alberghiero: le statistiche ufficiali mostrano come nei primi 4 mesi dell'anno tutto il comparto abbia sì registrato un aumento delle rendite del 18.6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma indicano anche che il tasso di crescita sia diminuito del 5.2%. La percentuale di stanze occupate negli alberghi di prima categoria delle città più importanti, inoltre, si aggirava solo intorno al 30%. L'Italia intrattiene da tempo un'ottima collaborazione col ministero dell'Ambiente di Pechino: tra i 10mila alberghi "verdi" ci sarà spazio per tecnologie italiane?