Un aeroporto cinese in Sicilia
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Un aeroporto cinese in Sicilia

Un aeroporto cinese in Sicilia

Logistica. Il gruppo Hna progetta una piattaforma intermodale nell'isola
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PECHINO. Dal nostro inviato
Non solo acquisizioni ed espansione commerciale. Anche la logistica è stata al centro dell'attività della delegazione del viceministro Adolfo Urso tra Pechino e Tianjin. Con il doppio scopo di incentivare e facilitare l'arrivo di merci, ma anche di turisti. «L'anno scorso gli arrivi cinesi in Italia hanno superato quelli diretti in Francia – ha detto Urso. Il nostro paese si gioverà del recente accordo che ha ampliato a 28 i voli settimanali tra Italia e Cina e portato a 5 le destinazioni italiane possibili, nelle quali saranno sicuramente incluse Catania e Venezia».
Ha fatto passi in avanti dopo l'incontro con l'amministratore delegato di Hna, Wan Jian (realtà da 13 miliardi di dollari, 39mila dipendenti, parent company della Hainan Airlines quarta compagnia cinese, asset per 88 miliardi, 22 hotel, 200 velivoli, 11 aeroporti), l'obiettivo di realizzare un sistema di trasporto intermodale in Sicilia, naturale avamposto dei business cinesi in Africa e possibile scalo turistico privilegiato europeo: un aeroporto intercontinentale nell'entroterra di Enna con il porto di Augusta per le navi container e interventi di ampliamento del porto di Catania.
Ma, soprattutto è da annotare la sigla dell'accordo tra Simest, porto di Genova e Rivalta terminal Europa spa e Tianjin East Port alla presenza del sindaco della città, Huang Xingguo. Il progetto è quello di costruire un parco logistico dedicato alle piccole e medie imprese italiane. Tianjin ha un traffico di 7 milioni di Teu, quanto il porto di Rotterdam, in Olanda, e ospita la free trade più grande della Cina. Genova-Tianjin potrebbe essere una rotta privilegiata per aziende cinesi e italiane. Che si gioverà del futuro accordo, in cantiere da tempo, per trovare anche un corridoio preferenziale doganale tra gli scali italiani e cinesi. Da tempo le autorità doganali dei due Paesi sono in trattativa per creare una sorta di canale privilegiato. L'anno scorso ci fu uno scambio di delegazioni. I tempi potrebbero essere maturi per un'altra firma importante che potenzi gli effetti dell'accordo tra Autorità portuali.
«Come effetto di questo nuovo sistema - ha detto Urso - le merci arriverebbero in tempi e con costi più contenuti e utilizzerebbero l'area di Rivalta, nell'alessandrino, come punto di transito per la logistica che oggi coinvolge l'area del Nord-Ovest dell'Italia».
R. Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

09/06/2009
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