di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 27 feb. - Unione Europea più pragmatica degli Stati Uniti nella gestione della crisi in Ucraina. E' questo il giudizio dell'ambasciatore cinese in Belgio, Qu Xing, che ha parlato ai microfoni dell'agenzia Xinhua, spiegando che, a causa della dipendenza energetica dei Paesi europei dalla Russia, "l'Ue ha mantenuto un atteggiamento più pragmatico rispetto agli Stati Uniti sulla questione Ucraina", scrive l'agenzia cinese attribuendo le parole al diplomatico di Bruxelles. L'assenza degli Stati Uniti dall'ultimo round di negoziati di Minsk del 12 febbraio scorso è un segnale, secondo l'ambasciatore cinese, che "nonostante sia stato raggiunto un accordo sul cessate il fuoco, è ancora possibile per i Paesi occidentali cambiare la decisione in futuro con la scusa che gli Stati Uniti non erano coinvolti nei negoziati".
Qu ha poi chiesto un cambio di atteggiamento nei confronti della crisi da parte di tutte le potenze coinvolte. "L'occidente dovrebbe abbandonare il gioco a somma zero nella crisi in Ucraina e prendere in considerazione le preoccupazioni sulla sicurezza della Russia", ha affermato l'ambasciatore cinese in Belgio. Al centro della crisi in Ucraina, il diplomatico cinese mette il "gioco tra la Russia e le potenze occidentali", tra cui Stati Uniti e Unione Europea. "Senza l'intervento esterno da diverse potenze - ha spiegato l'ambasciatore - la questione ucraina non si sarebbe sviluppata nella seria crisi che è".
Qu ha infine espresso le speranze cinesi che la crisi possa risolversi con i mezzi della politica, per l'amicizia che lega Pechino e Kiev. L'ambasciatore cinese in Belgio ha poi sottolineato l'aderenza del suo Paese ai principi di non interferenza negli affari interni di altri Paesi e il rispetto per la sovranità territoriale dell'Ucraina. La non interferenza negli affari esterni e il rispetto della sovranità territoriale sono stati due dei punti citati lunedì scorso alle Nazioni Unite dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, in cui ha fissato i quattro principi delle relazioni internazionali secondo la Cina, ovvero l'opposizione ai conflitti, al gioco "a somma zero" (da sostituire con l'approccio win-win) ai tentativi di egemonia e agli scontri tra nazioni sui temi internazionali.
27 febbraio 2015
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