TYCOON WANG LANCIA ALLARME, PIU' GRANDE BOLLA DELLA STORIA
Eugenio Buzzetti
Pechino, 29 set. - Il settore immobiliare torna a surriscaldarsi e a creare grattacapi al governo cinese. L'ultimo campanello di allarme sulla bolla immobiliare lo ha suonato uno degli uomini più ricchi della Cina, che proprio sul real estate ha costruito la sua fortuna, Wang Jianlin, il presidente e fondatore del gruppo Wanda, conglomerata con interessi oggi diversificati, che vanno dal calcio al cinema, e più in generale all'intrattenimento. "Non vedo una soluzione al problema", ha dichiarato il tycoon ai microfoni della Cnn. "Il governo si è inventato ogni tipo di misura, limitando l'acquisto o il credito, ma nulla ha funzionato". Per Wang, quella immobiliare cinese è "la più grande bolla della storia", e si compone di prezzi in continua crescita nelle grandi città e in diminuzione nelle città di piccole dimensioni del Paese, dove molti appartamenti rimangono sfitti.
L'allarme lanciato da Wang non è rimasto isolato. Nelle scorse ore, anche un economista di Bank of China, uno dei quattro colossi del credito cinese, ha parlato apertamente del pericolo che si cela dietro l'aumento dei prezzi nel settore immobiliare per l'economia cinese. "La bolla immobiliare è il più grosso rischio per l'economia cinese", ha spiegato Zhou Jingtong al South China Morning Post. Le ricadute sono in primo luogo a livello sociale: Il rialzo dei prezzi "esaspera il gap" tra fasce abbienti e meno abbienti, e la speculazione "è diventata una pratica comune". Nel 2016 i prezzi delle case nelle grandi città sono in aumento del 30%-40% rispetto allo scorso anno. Le scelte per i dirigenti cinesi sono, però, difficili: misure drastiche potrebbero danneggiare l'economia già fragile e in rallentamento, mentre una crescita senza freni dei prezzi aumenterebbe il leverage e i rischi finanziari. Per i più pessimisti, la bolla immobiliare cinese di oggi è da paragonare a quella di fine anni Ottanta in Giappone o a quella dei mutui subprime statunitensi esplosa nel 2008.
I prezzi in continua ascesa del settore immobiliare nelle grandi città cinesi sono stati individuati come fattore di rischio per l'economia cinese anche dal Fondo Monetario Internazionale nell'ultimo World Economic Outlook e, solo pochi giorni fa, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea aveva suonato il campanello d'allarme per i rischi del sistema bancario cinese, a causa di un'eccessiva crescita del credito rispetto al prodotto interno lordo che mette la Cina al primo posto, tra i Paesi presi in considerazione dal sondaggio, per il rapporto più alto raggiunto, a quota 30,1, seguita, a grande distanza, dal Canada, a 12,1. Un rapporto superiore a dieci implica un potenziale fattore di rischio per il sistema finanziario nei successivi tre anni. Proprio l'allentamento del credito da parte delle banche cinesi, cominciato già a inizio anno, ha portato a un nuovo aumento dei prezzi delle case: ad agosto, l'ammontare dei presiti concessi per i mutui dalle banche cinesi è cresciuto di 500 miliardi di yuan rispetto al mese precedente, toccando il secondo aumento più alto dall'inizio dell'anno, secondo i dati della stessa People's Bank of China, la banca centrale cinese.
Il problema è sentito anche sulla stampa cinese. Il quotidiano Global Times, in un lungo articolo pubblicato oggi, parla di "panico pubblico" per il ritorno a prezzi altissimi degli appartamenti. A incidere sulla bolla immobiliare intervengono diversi fattori, come il rilassamento delle politiche monetarie e l'atteggiamento conservatore degli investitori che vedono nel settore immobiliare un'attrazione, su cui il governo non ha il pieno controllo. La bolla immobiliare ha fatto circolare anche diverse storie: alcune vere come quella del terreno vicino a Suzhou, nella provincia orientale dello Zhejiang, venduto settimana scorsa per la somma record di 10,6 miliardi di yuan (1,6 miliardi di dollari); altre solo esemplificative della situazione. Dieci anni fa un uomo aveva venduto la propria casa per iniziare un'attività in proprio: oggi si ritrova a utilizzare i guadagni di anni di lavoro per ricomprare la stessa casa venduta allora. Anche i margini di manovra per il governo sembrano restringersi, l'opinione prevalente sui giornali cinesi è che occorra trovare una soluzione a un fenomeno diventato ormai insostenibile. "Il settore immobiliare prospera, ma come risultato, sempre più persone non possono permettersi di comprare una casa", commenta il sito di informazione ifeng.com. "E' un trend per niente salubre. I politici devono con urgenza riflettere sul fenomeno e trovare una soluzione".
29 SETTEMBRE 2016
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