Tutti presunti colpevoli: Anp approva la norma
di Antonio Talia
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Pechino, 14 mar.- I delegati all'Assemblea Nazionale del Popolo approvano, la norma passa con la schiacciante maggioranza del 92%: dal prossimo anno, in Cina, le cosiddette "detenzioni extragiudiziali" saranno perfettamente legali.
Si conclude così una partita iniziata nel settembre scorso, quando il governo di Pechino pubblicò la prima bozza delle nuove norme di procedura penale, attirandosi le critiche di giuristi cinesi e organizzazioni internazionali.
La versione definitiva della legge contiene alcune garanzie in più rispetto alla proposta originale, ma grazie all'articolo 73 della nuova norma dal primo gennaio 2013 la polizia cinese avrà formalmente l'autorità per mettere in atto una pratica che esercita al di fuori della legge già da tempo: prendere in custodia i sospetti - a volte anche per mesi - senza fornire notizie sulle accuse o sui luoghi di detenzione a famiglie e difensori.
Il caso più noto è quello dell'artista Ai Weiwei, ma le "detenzioni extragiudiziali" sono in aumento: nell'ultimo anno un numero crescente di attivisti, manifestanti e altri elementi sgraditi al regime sono scomparsi nel nulla anche per lungo tempo, prima di una qualsiasi formalizzazione delle accuse a loro carico.
Con la nuova legge, entro 24 ore dal fermo la polizia è obbligata a notificare alle famiglie tutte le informazioni relative al sospetto. Si tratta di una versione meno severa della norma originaria, che prevede tuttavia numerose eccezioni: l'obbligo di notifica è completamente sospeso nei casi di terrorismo, atti "contro la sicurezza dello Stato" e nell'eventualità in cui le informazioni ai familiari possano compromettere le indagini, tutte fattispecie che le forze dell'ordine cinesi possono allargare a loro piacimento, trattenendo il sospetto fino a sei mesi.
"È vero che la costituzione e l'emendamento alla legge prevedono il rispetto dei diritti del fermato – ha dichiarato su Twitter Liu Xiaoyan, avvocato dell'artista Ai Weiwei - ma è anche vero che esistono organi di polizia che possono condurre il sospettato in luoghi segreti senza notizia di reato e condurre interrogatori molto pesanti,senza difesa. La chiave per aumentare la tutela consisterebbe nel formulare e applicare regole sulla detenzione più rigide e precise".
Per Pu Zhiqiang, esponente del movimento degli avvocati dei diritti umani, l'arbitrarietà lasciata alle forze di polizia e la mancanza di un'autorità di controllo davvero indipendente rendono i cambiamenti alla norma completamente insignificanti. "Le autorità hanno sempre operato come hanno voluto, senza considerare le regole scritte - ha dichiarato al Washington Post- e intanto la detenzione di figure come l'avvocato cieco Chen Guangcheng o la moglie del Premio Nobel in prigione Liu Xiaobo, Liu Xia, proseguono senza che nessuno formalizzi un'accusa a loro carico".
Chen Weidong, tra coloro che hanno stilato l'emendamento alla norma, sostiene che la legislazione cinese sta facendo dei progressi. "Non si possono invocare riforme radicali in un colpo solo - ha dichiarato all'agenzia di stampa di Stato Xinhua - ma occorre procedere per piccoli passi, ne va della stabilità del Paese".
Chen cita apertamente casi di confessioni estorte sotto tortura come quello di Zhao Zuohai, reo confesso di omicidio e detenuto per due anni prima che la presunta vittima risultasse viva e vegeta. "I poliziotti che lo avevano costretto a confessare sono stati condannati - dice Chen - e con il nuovo emendamento, che non riguarda solamente le detenzioni, si assicurano maggiori garanzie a chi è stato accusato ingiustamente".
Ma secondo le associazioni internazionali la Cina non sta facendo alcun progresso verso le norme del giusto processo: "Un tale ampliamento dei poteri concessi alla polizia di fatto rende legali le detenzioni in luoghi segreti - ha dichiarato Catherine Baber, direttore di Amnesty International per l'Asia-Pacifico - e la Cina rischia di creare due differenti sistemi di diritto penale, in cui le garanzie per i sospettati di crimini molto vaghi come gli 'atti contro la sicurezza nazionale' vengono completamente messe da parte".
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