TSAI APRE AL GIAPPONE NEI MARI E CHIEDE "PIU' SAGGEZZA" A PECHINO

Eugenio Buzzetti


Pechino, 7 ott. - Taiwan è pronta a lanciare la cooperazione nei mari con il Giappone e a Pechino chiede "più saggezza" nella gestione dei rapporti, oggi deteriorati, secondo la Cina, a causa del mancato riconoscimento pubblico del principio della "unica Cina" da parte della presidente Tsai Ing-wen, considerato dai dirigenti di Pechino il fondamento stesso delle relazioni con l'isola. In un'intervista concessa al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, Tsai ha aperto al Giappone per il dialogo sulla cooperazione nei mari.

"Nel futuro a breve, apriremo congiuntamente il dialogo sulla cooperazione negli affari marittimi tra Giappone e Taiwan", ha dichiarato la presidente di Taiwan, prevedendo addirittura che già nel corso del mese di ottobre, il meccanismo possa prendere piede. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe, sostiene Tsai, sarebbe animato da una "buona volontà" nei confronti di Taipei. Il legame con il Giappone potrebbe mettere a rischio il rapporto con Pechino, che con Tokyo ha in corso dispute di sovranità sull'arcipelago delle Senkaku/Diaoyu nel Mare Cinese Orientale, e anche per Tokyo l'approfondimento delle relazioni con Taipei potrebbe comportare più di un risentimento tra gli alti vertici cinesi.

Sulla Cina, invece, Tsai ha espresso la speranza che Pechino "possa mostrare più saggezza" nei rapporti con Taipei, ma ha sottolineato che "Taiwan e il popolo taiwanese non cederanno di fronte alle pressioni". Al contrario, Taiwan vuole "relazioni e cooperazione pacifiche in modo da lavorare insieme per risolvere i problemi", uno scenario che si è allontanato dopo la sua elezione al vertice dell'isola, a gennaio, e il suo insediamento, il 20 maggio scorso: Pechino rimprovera a Tsai di avere gettato incertezza nelle relazioni tra i due lati dello Stretto di Formosa e non approva la formula spesso utilizzata dalla presidente di Taiwan di "mantenimento dello status quo" per descrivere le relazioni tra Pechino e Taipei. Per Tsai, però, quello che conta, oggi, è "il ritorno ai fatti storici" nei rapporti con Pechino, che "dimostra la nostra buona volontà di forte agli appelli della Cina". 

 

07 OTTOBRE 2016

 

@ Riproduzione riservata