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La cattiva notizia è che dopo il terribile 2009 il bagno ha registrato appena un +0,9% a fronte di una crescita, comunque modesta, dell'1,8% di tutto l'arredamento per la casa. «Non possiamo parlare di ripresa per nessuna stanza degli appartamenti, né tantomeno per l'arredo da ufficio – precisa Marvelli –. Nella realtà, l'anno scorso i consumi hanno avuto la cinghia: le vendite sono state lente per tutti». «Sicuramente per il bagno la ripresa è stata ancora più lenta – ammette – ma è anche vero che nel 2009 aveva sofferto meno degli altri (-1,6% rispetto all'anno precedente il fatturato del bagno nel 2009). Insomma, nonostante l'aumento dei prezzi, l'arredo non è tornato a crescere». La nota dolente per «la stanza più amata dagli italiani» è la crescita del 20,4% delle importazioni. Di fronte alla crisi gli italiani comprano cinese anche lavabi e docce? «Non sono solo i Paesi emergenti – precisa Marvelli – a toglierci fasce di mercato, ma anche vicini come la Germania e la Francia che sono ripartiti prima dell'Italia».
La sfida per rilanciare il settore, anche in questo caso, è l'internazionalizzazione (l'export nel 2010 è stato fermo allo 0,4% nel confronto anno su anno). La carta da giocare? «Noi esportiamo non solo prodotti di qualità caratterizzati dal nostro design ma anche lo stile di vita italiano», sottolinea Marvelli.
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12/04/2011
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