Treni cinesi in piena corsa
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Treni cinesi in piena corsa

Treni cinesi in piena corsa

Focus. In forte crescita, l'industria ferroviaria di Pechino inizia a operare in una logica di mercato globale
di lettura
Luca Vinciguerra
SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
I treni cinesi corrono sempre più forte. Perché il paese oggi può vantare la rete ferroviaria ad alta velocità più lunga del mondo, pari a circa 7mila chilometri, destinati a diventare quasi 20mila entro i prossimi due anni. E perché le strade ferrate che consentono ai convogli di sfrecciare a oltre 300 chilometri l'ora vengono costruite negli stessi tempi di record.
Proprio ieri la stampa cinese ha annunciato che la linea ad alta velocità Pechino-Shanghai entrerà in funzione un anno prima del previsto. Il supertreno, la cui realizzazione è costata 32 miliardi di dollari, coprirà i 1.300 chilometri che separano le due città più importanti del paese in poco meno di 4 ore contro le 10 attuali. Un bel risparmio di tempo ed energie per gli 80 milioni di passeggeri che, secondo le stime, ogni anno saliranno sul Pendolino cinese.
Il boom delle ferrovie è un capitolo nuovo della storia della modernizzazione cinese. Per due decenni, infatti, Pechino aveva preferito concentrare i propri investimenti nella costruzione di strade e autostrade, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo della motorizzazione privata e la crescita dell'industria automobilistica nazionale.
Ma al giro di boa del nuovo millennio, il governo ha compreso che per sostenere l'espansione economica del paese serviva anche una moderna rete ferroviaria. Così, nel 2004 il Dragone ha varato un piano faraonico di sviluppo e ammodernamento delle ferrovie senza precedenti nella storia dell'umanità dalla costruzione della strada ferrata americana Est-Ovest a metà dell'Ottocento. Un piano che, dal suo debutto fino al 2020, porterà alla costruzione di 60mila chilometri di nuovi binari e richiederà investimenti per oltre 1.200 miliardi di dollari.
Per affrontare una sfida tanto impegnativa, Pechino ha ristrutturato radicalmente la propria industria ferroviaria. Nel 2007, quest'operazione di riassetto ha portato alla nascita di China South Locomotive & Rolling Stock (Csr), una nuova società frutto della fusione delle maggiori aziende domestiche del settore con 80mila dipendenti e 5 miliardi di dollari di giro d'affari (dati 2008), che ha concentrato al proprio interno tutte le attività dell'industria ferroviaria: dal recupero e la costruzione delle locomotive, alla realizzazione di vagoni merci e di componentistica.
Sebbene Csr e l'intera industria ferroviaria cinese continuino a dipendere dall'apporto di tecnologia straniera (si veda l'articolo a fianco), nel giro di soli due anni il nuovo colosso delle strade ferrate ha costituito il più grande centro di ricerca e sviluppo del settore di tutto il paese. Per finanziare i suoi ambiziosi piani di sviluppo, il gruppo Csr ha raccolto risorse finanziarie quotandosi alle Borse di Hong Kong e Shanghai (la larga maggioranza del capitale è rimasto però nelle mani dello Stato).
Uno sviluppo che ora inizia a intravedere delle ricche opportunità oltre le frontiere cinesi. Dopo aver aperto una ventina di sussidiarie in giro per il mondo e aver fornito materiale rotabile a diversi paesi emergenti (soprattutto africani, ma anche in Europa dell'Est, in America latina e nelle repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale), di recente per Csr si è aperta l'opportunità di globalizzare ulteriormente il proprio volume di business.
La settimana scorsa, Pechino ha annunciato infatti un piano che prevede la realizzazione di una rete ferroviaria ad alta velocità destinata a collegare la Cina con una ventina di paesi stranieri. La nuova strada ferrata si snoderà lungo tre direttrici. La prima punterà verso il Sud-Est asiatico. La seconda verso l'Asia Centrale e dovrebbe arrivare fino in Germania. La terza verso la Siberia e la Russia europea. Un'opportunità enorme per l'industria ferroviaria cinese nel suo complesso.
Un secolo dopo la Berlino-Baghdad, ecco dunque la Pechino-Berlino. Allora, sulla nuova ferrovia tra Europa e Medio Oriente correvano le ambizioni imperialiste della Germania Guglielmina. Oggi, sul supertreno intercontinentale made in China, corrono le mire geostrategiche e la brama di commerci, energia e risorse naturali della nomenklatura cinese.
ganawar@gmail.com
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7
Migliaia di chilometri
Lunghezza attuale della rete ferroviaria cinese ad alta velocità, si tratta del record mondiale
20
Migliaia di chilometri
Lunghezza prevista della rete ferroviaria cinese ad alta velocità entro i prossimi due anni
80
Milioni di passeggeri
Stima annua del volume
di passeggeri che utilizzeranno l'alta velocità sulla linea Pechino-Shanghai
1.200
Miliardi di dollari
Valore del piano di investimenti 2004-2020 che il governo cinese dedica allo sviluppo di una moderna rete ferroviaria
19
Migliaia di locomotive
La stima sull'entità del parco di rotabili a disposizione delle ferrovie cinesi è di 19mila locomotive, mille convogli a composizione multipla, 45mila carrozze passeggeri e 700mila carri merce
5
Miliardi di dollari
Giro di affari di Csr (in alto il logo), l'azienda statale leader della produzione ferroviaria cinese

16/03/2010
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