A quanto ammontano i salari non corrisposti agli operai di Shenzhen a causa della crisi globale? Secondo le autorità di questa importante città del Guangdong, nel sud della Cina, negli ultimi tre mesi del 2008 si sono registrati 48 casi di compagnie che hanno chiuso i battenti, lasciandosi alle spalle stipendi non pagati per un totale di 30 milioni di yuan (circa 3milioni e 400mila euro). Il dato mostra una brusca impennata rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso a causa del calo di ordini che sta colpendo questa zona della Cina, la più importante del paese per il settore manifatturiero. Al centro dei casi più controversi, oltre a un colosso degli elettrodomestici come la BEP di Hong Kong, c'è anche il produttore italiano di divani DeCoro. La DeCoro, i cui lavoratori avevano paralizzato per protesta diverse strade della zona, respinge le accuse al mittente e sostiene che tutti i salari siano stati pagati prima della chiusura dello stabilimento, affermando che i problemi che l'hanno vista protagonista si limiterebbero ad alcune liquidazioni. Di sicuro c'è che il sindacato del distretto di Baoan ha chiesto a tutte le compagnie che operano nella zona di pubblicare i dettagli dei pagamenti online e di versare i salari solo attraverso le banche locali, che provvederanno ad avvertire l'ufficio dell'associazione dei lavoratori due giorni dopo il trasferimento del denaro. Già dal novembre scorso l'amministrazione della città di Shenzhen aveva creato una lista delle compagnie inadempienti o ritardatarie. Le compagnie inserite in questa lista nera non potranno concorrere all'assegnazione di progetti del governo né beneficiare delle politiche preferenziali per cinque anni, mentre al loro rappresentante legale sarà impedito di registrare una nuova compagnia sul territorio di Shenzhen.