Chengdu, 23 set. - E' trascorso solo un mese dal mio arrivo a Chengdu, ma sembra che siano passati anni dal momento in cui per la prima volta ho messo piede, smarrito, stanco e in ansia, all'aeroporto della capitale del Sichuan. E'stata subito avventura. Si supponeva che qualcuno sarebbe venuto a prendermi all'aeroporto, ma non si è presentato nessuno! Potete immaginare come mi sono sentito sperduto: per la prima volta in una città che non conoscevo, col mio cinese ancora piuttosto sonnacchioso (per non dire arrugginito) e a contatto con persone il cui idioma certe volte pare lontanissimo dal mandarino standard. Oltretutto anche i tassisti sembravano avercela con me: perché diavolo non erano intenzionati a erogare i loro servigi ad un povero straniero in difficoltà? Fortunatamente non ero e non sono completamente solo: a Fiumicino ho infatti incontrato le altre due partecipanti al progetto Lisum in cui è coinvolto anche il povero sottoscritto.
La prima notte è stata tragica, al college nessun sembrava aver sentito parlare di noi, nessuno sembrava sapere del nostro arrivo. Ci hanno dato una camera di fortuna dove passare la notte. Il giorno seguente siamo riusciti a scoprire che la stanza sarebbe stata nostra per una settimana, al termine della quale avremmo dovuto decidere cosa fare della nostra vita: continuare a rimanere in una doppia uso singola alla misera cifra di 140 yuan al giorno (che a conti fatti alla fine del mese sarebbero risultati in quasi 500 euro) oppure traslocare in un appartamento? Ovviamente, abbiamo optato per la seconda. Pur avendo ottenuto una borsa di studio piuttosto sostanziosa, non ci sembrava il caso di restare in quella che in fondo era solo una stanza: meglio cercare una casa tutta nostra. E siamo riusciti a trovare un appartamento piuttosto carino, vicino all'università, in quattro: io, le due ragazze italiane e un ragazzo francese. In una giornata siamo riusciti a vedere qualcosa come cinque o sei appartamenti. Il primo, assolutamente da dimenticare (sarei voluto uscire appena entrato: tutta colpa della mia dannata "schizzinosità" tutta occidentale, o forse tutta italiana). Col secondo le cose hanno cominciato a migliorare, fino ad arrivare al colpo di fulmine! Appartamento di quattro stanze, due bagni, parquet in tutta la casa (anche se è più probabile che sia compensato), e arredamento in stile ikea (questa non è una pubblicità occulta!).
Da questo momento in poi la vita ha cominciato a sorridermi un po' di più, e anche la città. Una volta fatta l'abitudine agli sguardi dei passanti, che ti guardano come fossi un alieno per l'unica colpa di non avere gli occhi a mandorla, e a sentirsi chiamare laowai (straniero), scopri che alla fine la gente del posto è piuttosto amichevole, anche se per il 90% durante la conversazione non fai che annuire fingendo di aver capito. Anche qui, come a Pechino, i tassisti non conoscono le strade (tutto il mondo è paese), ma almeno qua, a differenza della capitale, c'è del verde! In giro per le strade ci sono alberi, vegetazione rigogliosa e, cosa che mi ha colpito di più, enormi e splendide farfalle che ti svolazzano accanto per nulla spaventate. Sembra quasi che questi graziosi insetti abbiano meno paura di me che la gente per strada.
Nel frattempo sono cominciati i corsi, e nonostante qualche volta io abbia la sensazione di trovarmi nel posto sbagliato e la depressione mi attanaglia, tutto sembra avviarsi al meglio. Chengdu è una città particolarmente fascinosa. Forse è il clima subtropicale, o forse la cucina piccante ma deliziosa a rendere i contorni delle cose più sfocati, l'atmosfera più sensuale e rilassata e le persone decisamente più cordiali. Staremo a vedere. Nel frattempo mi godo la festa di Metà Autunno e i deliziosi dolcetti della luna al fagiolo rosso.
di Dario Fiorucci
Dario Fiorucci è uno studente della Facoltà di Studi Orientali. Dal settembre 2010 è in Cina con una borsa di studio.
La rubrica "Lettere dalla Cina" ospita gli interventi di giovani italiani che vivono e lavorano in Cina, offrendo spunti di vita quotidiana e riflessioni originali. Andrea Bernardi, Corrado Gotti Tedeschi, Elisa Ferrero, Gianluca Morgese, Matteo Miavaldi, Davide Vacatello, Gabriele Tola e Lorenzo Barbieri.
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