Roma, 26 apr.- Cielo terso per tutto il 2010. Queste le previsioni per i rapporti tra l'Eliseo e Pechino alla vigilia della visita di stato in Cina di Nicolas Sarkozy. Un appuntamento il cui scopo principale è quello di riallacciare i rapporti con il Dragone, incrinati due anni fa in seguito alle critiche francesi sulla questione tibetana.
Il presidente Sarkozy, accompagnato dalla moglie Carla Bruni con la quale andrà a Xi'an dove si trova l' Esercito di terracotta, incontrerà il presidente Hu Jintao e presidente del parlamento Wu Bangguo nella capitale, che lascerà venerdì per partecipare all'apertura dell'Expo di Shanghai.
"Una visita che – spiega il presidente francese – avrà obiettivi politici più che commerciali". Accompagnato tra gli altri dal ministro dell'Economia Christine Lagarde, Nicolas Sarkozy illustrerà ai leader cinesi il suo progetto – già presentato nel corso dello scorso G20- di un sistema monetario globale, meno dipendente dal dollaro e più in linea con l'attuale assetto economico mondiale. Le fonti ufficiali non fanno riferimento però alla questione della rivalutazione dello yuan. Numerosi gli altri temi all'ordine del giorno: le sanzioni contro l'Iran – che incontrano l'opposizione della Cina che non intende punire uno dei suoi maggiori partner commerciali -; l' ambiente; ma soprattutto un rafforzamento della partnership tra i due Paesi all'interno del G20. "Il ruolo della Cina nel panorama della riforma finanziaria mondiale è sempre più influente – commenta l'Eliseo -. E non è possibile giungere a una soluzione senza tenerne conto".
I due presidenti affronteranno poi l'immancabile tema del cambiamento climatico analizzando alcuni progetti ambientali – si parla di un rimboscamento della provincia dell' Hunan - , aeronautici e nucleari, che i due Paesi realizzeranno congiuntamente e che saranno firmati il prossimo autunno in occasione della visita parigina di Hu Jintao. A questi si aggiungono accordi di collaborazione e di scambio tra le università dei due Paesi, e un progetto da 500 milioni di euro da destinare al supporto delle piccole imprese francesi e cinesi.
"Il 2010 sarà senz'altro un anno eccezionale per i rapporti franco-cinesi" dichiara un portavoce dell'Eliseo. E di sicuro la Francia si sta muovendo verso una riappacificazione in seguito alla quasi rottura del 2008, quando il neo presidente Nicolas Sarkozy si disse sconvolto per le repressioni cinesi in Tibet. Ad aprile dello stesso anno la fiaccola olimpica fece tappa a Parigi dove fu fischiata e criticata, inasprendo ulteriormente i rapporti con Pechino che toccarono il fondo a novembre in occasione dell'incontro tra Sarkozy e il Dalai Lama. E a peggiorare la situazione, il ruolo chiave della Cina nello scenario africano che ha trasformato il Dragone nel maggior rivale della Francia nella ricerca di materie prime. Le tensioni si sono allentate solo lo scorso anno in occasione del summit del G20.