Tiene l'export: più 14%
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Tiene l'export: più 14%

Tiene l'export: più 14%

Imprese & Crescita - LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE
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Tiene la ripresa dell'export in Veneto. I dati di Unioncamere mostrano, nel primo semestre dell'anno, 25,13 miliardi di euro di esportazioni dalla Regione a fronte di 22 miliardi dello stesso periodo del 2010. L'incremento, pari al 14%, lascia ben sperare nell'andamento dell'economia veneta, a forte vocazione estera. Anche se la dinamica della crescita risulta più debole che a livello nazionale (15,8%) e resta indietro rispetto alla più veloce Lombardia che ha registrato un 15,3 per cento di aumento.
Inoltre in Veneto l'import dei primi sei mesi 2011 è stato pari a 21 miliardi mentre nel 2010 si era attestato a 18,4.
I buoni dati da gennaio a giugno, comunque, non permettono di sentirsi del tutto al sicuro: durante l'estate si è verificato infatti un calo della domanda dall'estero, indotto dall'aggravarsi della crisi finanziaria.
Sul fronte dell'export il Veneto aveva già mostrato, nel 2010, una forte ripresa. Il raffronto 2009-2010 dei 20 principali partner commerciali esteri della Regione, curato dal Centro Estero Veneto per il Sole 24 Ore, evidenzia come il valore complessivo dei beni e servizi esportati l'anno scorso sia infatti passato da 39,24 a 45,6 miliardi di euro, segnando un incremento del 16,2% influenzato in maniera importante dalla performance positiva di Stati Uniti (+31,28%), Cina (+49,58%), Svizzera (+25,75%) e Germania (+17,28%). La Germania si conferma il principale cliente, seguita - così come nel 2008 e nel 2009 - da Francia, Stati Uniti e Spagna. Unico valore negativo quello della Grecia, in concomitanza con il collasso della sua finanza pubblica.
«In Cina, quando ancora non era un Paese sulla bocca di tutti, siamo stati i primi ad avviare linee di collaborazione reciproca in campo economico» ricorda Vittorio Panciera, della direzione per la promozione economica e l'internazionalizzazione della Regione Veneto. «Avevamo stretto accordi - ancora in essere e che si sono arricchiti della collaborazione con l'Università Ca' Foscari - con la provincia di Hebei, a Nord della Repubblica Popolare Cinese e che racchiude le municipalità autonome di Pechino e Tianjin e con la provincia di Jiangsu nella Cina centrale, a nord di Shanghai, che vanta fra le sue città Nanchino».
Ma la Regione è attenta anche a Paesi meno conosciuti, che magari non vantano i confini sterminati della Cina, ma hanno tassi di crescita addirittura superiori: per esempio quest'estate ha finanziato due missioni in Ghana (ha un Pil in rapida crescita) che hanno coinvolto ventitré imprese venete e portato all'acquisizione di importanti commesse.
Numerosi i clienti del Veneto (effettivi e potenziali) nei Paesi dell'Est, Romania in testa, e in Russia. Qui la Regione ha cercato di stringere legami con realtà meno "battute", come la Repubblica del Bashkortostan - sui monti Urali - che è un territori ricchissimo di risorse naturali, con forti potenzialità di sviluppo nella lavorazione del legname e nell'agroalimentare. Il primo ministro Azamat Fattakhovich Ilimbetov è stato di recente in visita a Venezia. «Conosciamo l'eccellenza delle Pmi venete che accoglieremmo volentieri nel nostro mercato, attraverso joint-venture o altre forme di cooperazione - ha detto - garantendo anche facilitazioni fiscali a chi è disposto a investire da noi». E poi c'è il Brasile, meta di una missione in novembre che coinvolgerà le industrie meccaniche di Vicenza e Treviso, dove la classe imprenditoriale in molti casi origina dall'emigrazione veneta. Sono un centinaio le aziende brasiliane che hanno deciso di aggregarsi a Confindustria Vicenza, nel quadro degli accordi di collaborazione in essere con le Camere di commercio italo-brasiliane di San Paolo e di Porto Alegre.
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25/10/2011
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