Pechino, 20 ott. – Pechino nega le ipotesi circolate martedì sulla possibilità di tagli del 30 % per il 2011 alle quote di esportazione delle terre rare. La notizia era stata diffusa contemporaneamente dal China Daily – che citava come fonte un anonimo funzionario del Ministero del Commercio – e dal New York Times, che rincarava la dose pubblicando le dichiarazioni di tre funzionari cinesi (anche in questo caso anonimi), secondo i quali
Ma USA e Ue sono apparse poco rassicurate dalle affermazioni cinesi: gli USA, in particolare, avevano già reso noto attraverso il portavoce della United States Trade Representative Nefeterius Akeli, di aver avviato un'indagine per stabilire la verità sul blocco e, eventualmente, la sua conformità alle regole WTO.
Nonostante le rassicurazioni governative, la questione dell'esportazione delle terre rare – 17 metalli indispensabili per alcuni tipi di produzioni all'avanguardia, dagli iPhone alle auto ibride, dalle turbine eoliche ai missili , di cui
Quella sulle terre rare non è l'unica indagine in corso sulla violazione delle regole del WTO da parte dei cinesi. E' di soli due giorni fa infatti la notizia che gli Stati Uniti hanno avviato un'inchiesta sull'elargizione da parte di Pechino di aiuti di Stato alle aziende esportatrici del settore dell'energia verde. Il capo dell'Istituto Nazionale dell'Energia Zhang Guobao ha accusato l'amministrazione USA di essere in cerca di "consensi in vista delle elezioni di metà mandato".
di Melania Quattrociocchi
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