di Giovanna Tescione
Twitter@GiTescione
Roma, 18 mar. – Un video su Youtube per convincere l’opinione pubblica ad appoggiare il Patto commerciale con la Cina. E’ la trovata del governo di Taiwan e del suo attuale presidente Ma ying-jeou che, nella giornata del primo anniversario dell’occupazione studentesca del parlamento taiwanese in segno di protesta contro l’approvazione del patto commerciale con la Cina, ha deciso di ritornare sul tema. Intanto l’evento è stato ricordato da alcuni manifestanti che si sono incontrati oggi fuori dal sede del parlamento.
Il programma, della durata di un’ora circa, sarà trasmetto sulla piattaforma di video sharing mercoledì sera. Una vera e propria campagna a favore del riavvicinamento con la Cina e del Patto commerciale, firmato nel 2013 e sospeso dopo le proteste di un anno fa, per cercare di raccogliere consensi. Secondo il governo nazionalista al potere, favorevole all’amicizia con la Cina, un ulteriore ritardo nell’approvazione del patto commerciale con la Cina potrebbe provocare seri danni all’economia del’isola.
L’occupazione del Legislative Yuan, il parlamento di Taiwan, cominciata proprio il 18 marzo dell’anno scorso, aveva visto centinaia di persone, in gran parte studenti universitari, occupare l'aula del parlamento per protestare contro la prima approvazione del patto con la Cina che prevede uno scambio commerciale, con Pechino che avrebbe aperto 80 settori della sua economia ai capitali provenienti dall'isola, e Taiwan che avrebbe permesso ai cinesi di investire in 64 settori nell'area dei servizi.
Un accordo che, secondo i manifestanti del movimento dei Girasoli – così è stato soprannominato - avrebbe messo a repentaglio la democrazia del Paese, oltre ad avere un’influenza negativa sulla piccola e media impresa di Taiwan, impossibilitata a competere contro il peso dei giganti di Stato cinesi. Allora le proteste erano riuscite a fermare il Patto, o quanto meno a ritardarne la ratifica.
Ad essere contrario al riavvicinamento con la Cina il partito progressista democratico – DPP - pro-indipendenza, che con le elezioni del 29 novembre scorso ha tolto ben 9 città al partito al potere, il Kuomintang.
18 marzo 2015
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