TAIWAN: A PECHINO DELEGATI DEL KUOMINTANG, POLEMICA CON IL PARTITO DI TSAI

Pechino, 19 set. - Una delegazione di sei delegati del Kuomintang, il Partito Nazionalista di Taiwan, e due indipendenti è da ieri a Pechino per favorire la ripresa dei rapporti tra i due lati dello Stretto di Formosa. Le relazioni tra Taipei e Pechino hanno subito un impasse, nel corso di quest'anno, dopo l'elezione a presidente dell'isola di Tsai Ing-wen del Partito Democratico Progressista, che non ha mai riconosciuto pubblicamente il principio di "unica Cina" stabilito nel 1992 tra le due parti, e che Pechino considera la base per i rapporti con l'isola.

I delegati di Taiwan, giunti a Pechino senza avvisare l'ufficio presidenziale, hanno incontrato Yu Zhengsheng, presidente della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, l'organo di consulenza dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, e hanno ribadito l'aderenza al principio dell'unica Cina. Dall'incontro è scaturita la promessa cinese di aumentare la cooperazione nell'agricoltura, nel turismo e nella tecnologia con le aree di provenienza degli otto delegati, tra cui la città di New Taipei, uno dei centri più grandi nel nord del Paese rimasto nelle mani del Kuomintang dopo la disfatta elettorale alle amministrative di fine 2014.

Il Kuomintang è tradizionalmente il partito di Taiwan con i rapporti migliori con i vertici cinesi, nonostante le divergenze storiche. Le relazioni tra Pechino e Taipei si sono ammorbidite durante gli otto anni di presidenza di Ma Ying-jeou, tra il 2008 e il 2016, anche se a livello sociale si sono verificate diverse proteste contro un rapporto troppo stretto con Pechino: il culmine è stato raggiunto nel 2014, con le manifestazioni degli studenti che hanno occupato il parlamento dell'isola contro un patto commerciale con Pechino considerato dannoso per le piccole e medie imprese dell'isola. La visita a sorpresa dei funzionari del Partito Nazionalista ha innescato la polemica, a Taiwan, con il partito di governo. Il Partito Democratico Progressista ha definito l'esito dell'incontro come un "trattamento preferenziale" da parte dei vertici cinesi per gli otto funzionari, e ha accusato i delegati del Kuomintang di avere danneggiato la dignità e la sovranità di Taiwan, con la loro visita. Per il Kuomintang, invece, Tsai dovrebbe cercare una soluzione all'impasse diplomatico con Pechino e non indulgere in toni diffamatori nei confronti della Cina.

 

19 SETTEMBRE 2016

 

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