di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 28 mag. - Wang Qishan, il capo della Commissione Disciplinare che in Cina dà la caccia a funzionari corrotti, è sotto indagine da parte della Security & Exchange Commission statunitense, assieme ad altri 34 alti funzionari cinesi per le assunzioni dei figli presso la banca d'affari americana, JP Morgan. La Sec, equivalente negli Stati Uniti della Consob italiana, ha chiesto il mese scorso a JP Morgan informazioni sul capo degli ispettori anti-corruzione di Pechino e sugli altri alti funzionari cinesi in relazione a un'inchiesta sulle assunzioni di figli dei dirigenti del Pcc in cambio di agevolazioni nella conclusione di affari. Tra i nomi dei funzionari cinesi sotto indagine c'è anche quello del ministro del Commercio di Pechino, Gao Hucheng, che avrebbe esercitato pressioni per fare assumere il figlio presso la banca d'affari a stelle e strisce, promettendo in cambio aiuti a JP Morgan, in base a uno scambio di e-mail tra banchieri visionato dal Wall Street Journal. Al momento, spiega il quotidiano statunitense, non ci sono prove di illeciti a carico di nessuno dei funzionari cinesi indagati.
Tra i nomi degli alti funzionari ci sono anche quelli del ministro della Pubblica Sicurezza, Guo Shengkun, del vice governatore della banca centrale cinese, Pan Gongsheng, e quello di un alto dirigente del gruppo statale di spedizioni marittime Cosco, Sun Jiakang, e diversi nomi di funzionari della Sasac, la Commissione di Vigilanza sugli Asset Statali che fa capo al governo cinese. L'indagine copre un periodo di tempo compreso tra il 2006 e il 2013 e riguarda in generale le assunzioni di figli di funzionari stranieri presso le sedi all'estero dell'istituto finanziario. Le pressioni di Gao Hucheng per la posizione del figlio all'interno di JP Morgan sarebbero cominciate già nel 2008, secondo quanto scrive oggi il Financial Times.
Nessuna dichiarazione, intanto, è stata rilasciata in via ufficiale da JP Morgan, che nelle indagini sulle presunte assunzioni illecite di figli di funzionari cinesi sarebbe in compagnia anche di altri grandi nomi della finanza a stelle e strisce, come Goldman Sachs e Morgan Stanley. Sempre JP Morgan, nelle ultime settimane del 2013 era stata al centro di un altro caso analogo a quello dei 35 funzionari cinesi sotto indagine oggi. All'epoca, al centro delle indagini c'era una società di consulenza, la Fullmark Consultants, diretta da Lily Chang, pseudonimo per Wen Runchun, figlia dell'ex primo ministro cinese, Wen Jiabao. Anche in quel caso gli inquirenti avevano ipotizzato uno scambio di assunzioni e contratti in cambio di accordi d'affari con aziende di Stato cinesi.
28 maggio 2015
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