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Un'occhiata rapida all'Indice dello sviluppo umano presentato ieri dalle Nazioni Unite non basta per rendersi conto delle novità di questo Rapporto 2010. Classificando il mondo in base a parametri che vanno dall'istruzione alle condizioni sanitarie al reddito, i voti migliori vanno come sempre al nord del mondo con la Norvegia al primo posto, mentre l'Africa sub-sahariana si conferma ultima. La sorpresa sta in Asia orientale, con Cina, Nepal, Indonesia, Laos e Corea del Sud tra i primi dieci paesi che hanno progredito di più negli ultimi 40 anni, i cosiddetti "top movers". Anche se in Cina, sottolinea l'Onu, una crescita economica senza precedenti non si è riflessa adeguatamente sullo sviluppo sociale: la salute e l'istruzione della popolazione cinese non vanno di pari passo con il pil.
Passi avanti significativi sono stati compiuti anche da alcuni paesi arabi, cinque di loro sono tra i "top movers": Oman, Arabia Saudita, Tunisia, Algeria e Marocco. E tuttavia il Rapporto Onu denuncia le sfide che restano ancora aperte nel campo della democratizzazione, ma i progressi in altre aree sono significativi: l'aspettativa di vita media nel mondo arabo, per esempio, è passata dai 51 anni del 1970 ai 69 del 2010, mentre si è ridotta in tre paesi dell'ex Unione Sovietica: Russia, Bielorussia, Ucraina.
«La vera ricchezza di una nazione sono i suoi abitanti», così cominciava il primo Rapporto scritto dall'Onu nel 1990, inaugurando un nuovo approccio nella definizione di sviluppo. Nel 20° anniversario l'Indice ha introdotto importanti novità tra i parametri utilizzati: il reddito nazionale lordo sostituisce il prodotto nazionale lordo pro capite, comprendendo così anche le rimesse o l'assistenza internazionale allo sviluppo; gli anni di frequenza scolastica attesa per i bambini in età scolare sostituiscono il tasso di iscrizione lordo; per gli adulti, la media degli anni di frequenza scolastica sostituisce il tasso di alfabetizzazione.
Per l'Italia i voti dell'Indice dello sviluppo umano 2010 non sono positivi: al 18° posto nel 2009, il nostro paese è scivolato al 23°, scavalcato tra gli altri da Germania e Grecia.
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05/11/2010
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