Suntech: nuovo rapporto esamina fallimento in Arizona
di Eugenio Buzzetti
Twitter@Eastofnowest
Pechino, 29 set. - Un nuovo rapporto emesso nei giorni scorsi dagli studiosi americani riesamina il fallimento dello stabilimento in Arizona della Suntech, fino allo scorso anno uno dei più grandi gruppi del fotovoltaico al mondo. Gli analisti del Paulson Institute di Chicago hanno ripreso in mano il caso e stabilito nuovamente cosa fosse andato storto nell'apertura del sito. La conclusione degli analisti è che la chiusura dello stabilimento sia da considerare come un riflesso "del boom e del fallimento dell'industria del solare globale, dalla quale Suntech semplicemente non ha potuto districarsi". Oltre alla Suntech, anche altri due gruppi cinese del fotovoltaico, YIngli e UpSolar, in quel periodo stavano pensando di inserirsi in Arizona.
Suntech aveva deciso a marzo dello scorso anno, la chiusura dello stabilimento in Arizona, a soli due anni dall'apertura, e senza mai arrivare a una produzione appieno ritmo. La chiusura del sito americano ha preceduto di pochi giorni l'annuncio ufficiale della bancarotta del gruppo, il 20 marzo 2013. Gli alti costi di produzione sommati al crollo dei prezzi dei pannelli solari avvenuto all'inizio della crisi finanziaria globale e alle inchieste anti-dumping degli Stati Uniti e dell'Unione Europea avevano piegato il settore cinese del solare in Occidente, con una drammatica contrazione delle esportazioni verso i due maggiori mercati di sbocco della Cina, gli Usa e l'Ue, appunto. Nonostante le ambizioni di Pechino di imporsi a livello globale nel settore del fotovoltaico, concludono gli analisti di Chicago, Suntech "è rimasta vittima degli alti e bassi delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e delle dinamiche di mercato".
29 settembre 2014
@ Riproduzione riservata