Summit Brics: sul tavolo banca per i 5 emergenti

di Sonia Montrella

 

Roma, 28 mar.- I Brics aggiungono un altro mattone nel muro: una banca congiunta per lo sviluppo dei 5 Paesi emergenti sulla falsariga della Banca Mondiale. Lo hanno anticipato gli stessi leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica riuniti a Nuova Delhi in occasione del quarto Summit che li vede protagonisti.  Artefice della proposta l'India, secondo cui la 'Brics Bank' dovrebbe servirsi delle monete nazionali allo scopo di sostituire il dollaro come valuta favorita negli scambi all'interno del blocco dei cinque. L'iniziativa dovrebbe consentire ai Paesi di raccogliere risorse per migliorare le infrastrutture, mentre a lungo termine potrebbe servire come veicolo di prestiti in caso di crisi finanziarie come quella che ha colpito l'occidente. Secondo le indiscrezioni, maggiori  dettagli verranno forniti nei prossimi giorni quando verrà reso noto il piano. 

 

Plauso dal Brasile il cui ministro del Commercio Fernando Pimentel ha riferito la scorsa settimana ai giornalisti che nel corso del summit i Brics avrebbe siglato un accordo per la creazione della banca. Tuttavia, fa sapere Sudhir Vyas, funzionario del ministero degli esteri indiano, l'istituto di credito è ancora in fase preliminare e i Brics dovranno capire in che modo dovrà essere strutturato e capitalizzato. "Ci vorrà tempo. Non fondiamo una banca al giorno" ha osservato Sudhir. La creazione dell'istituto di credito potrebbe in parte mettere a tacere le critiche mosse ai cinque Paesi emergenti secondo cui il blocco non sarebbe altro che un acronimo – ideato nel 2010 dall'economista di Goldman Sachs Jim O'Neil – che lotta per trovare un terreno comune a dispetto delle differenze strutturali dell'economia e del sistema di governo dei singoli Paesi.

 

Nell'agenda della due giorni di Nuova Delhi anche la sicurezza energetica, il Medio Oriente, la Siria e  il tasso di cambio dello yuan che attira da tempo le critiche delle principali potenze occidentali. Tra i critici anche il Brasile che accusa Pechino di sottostimare la sua moneta, una mossa che ha causato il rallentamento di molte economie.  Nonostante i problemi per O'Neil le prospettive di crescita dei Brics sono migliori di quelle di quello della maggior parte dei Paesi più sviluppati, tanto che, secondo l'analista, nei prossimi tre anni il Pil totale del blocco supererà quello degli Stati Uniti. Mentre entro il 2017 assisteremo al sorpasso dell'economia cinese  su quella Usa. 

 

Del ruolo dei Brics nel panorama economico internazionale è convinto anche il presidente cinese Hu Jintao che ha osservato come La crescita dei Paesi emergenti abbia un effetto costruttivo sull'architettura globale. Per questo "la comunità internazionale deve valutare positivamente e sostenere lo sviluppo di questi Paesi".





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