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Alcuni perché hanno visitato l'Expo nei giorni del 'soft opening' (le pre-aperture nel mese di aprile), altri perché vi si sono recati con i propri colleghi grazie a una gita organizzata dall'azienda, altri ancora perché non sono disposti a cucinarsi sotto il sole nell'attesa di visitare un padiglione: gli shanghaiesi sembrano poco incentivati a sfruttare la propria chance gratuita. Tuttavia, come dimostrano le cifre comunicate dall'Expo Bureau, le presenze sono in costante aumento – proprio mercoledì sono stati raggiunti i 30milioni di visitatori – e quindi i biglietti sono un bene prezioso, da non sprecare e anzi da consumare in tempo, prima che il termine di utilizzo indicato sia superato. Che farne dunque? Semplice, anzi semplicissimo: rivenderli. Nei quartieri limitrofi alle entrate dell'Expo, piccoli negozi che vendono sigarette e liquori, frutta e generi alimentari espongono cartelli che a caratteri cubitali recitano "Riciclaggio biglietti Expo". Secondo l'indagine di Chen Shuyi, un biglietto per il mese di luglio è acquistato a 80 yuan, uno per il mese di agosto a 100, mentre per un biglietto 'aperto' i cittadini riescono ad intascare anche 120 yuan. Il passo successivo è compiuto dai bagarini.
Scovato dal giornalista dello Shanghai Morning Post – che fintosi interessato all'acquisto di un centinaio di biglietti si è cimentato nei panni di investigatore – uno di questi ha dichiarato: "Prendiamo ad esempio i biglietti con scadenza a luglio: io li compro a 110 yuan e dopo che ne ho raccolti un bel po' battendo le strade e i rivenditori di mia fiducia li rivendo a mia volta alle agenzie viaggi o alle agenzie che fanno da tramite per la distribuzione dei biglietti, che li rincarano fino a 160 yuan, ovvero a prezzo pieno". La quadratura del cerchio è arrivata quando Chen Shuyi ha varcato la soglia di un'agenzia viaggi localizzata nei pressi della stazione ferroviaria centrale di Shanghai e di un'agenzia di distribuzione di biglietti dell'Expo. In entrambi i casi, alla domanda "vorrei dei biglietti per la visita all'Expo", da cassetti, buste o zaini sono sbucati numerosi biglietti di tutte le tipologie. Al momento, l'indagine 'fai-da-te' dell'intraprendente giornalista dello Shanghai Morning Post non ha dato seguito a nessuna contromisura da parte delle autorità cittadine, che tuttavia si pronunciano irrevocabilmente contrarie alla rivendita e al riciclaggio dei biglietti originariamente offerti ai residenti. Di norma, "se i cittadini scoprono che i bagarini rivendono i biglietti, sono chiamati a riferirlo tempestivamente al Ministry of Reconstruction and Commerce" – spiegano gli organizzatori.
Analoga la versione fornita dal numero verde 962010, che inoltre ammonisce i visitatori ad "acquistare i biglietti esclusivamente presso i rivenditori autorizzati". Attendiamo di vedere gli sviluppi del caso e di capire chi veramente lucra alle spalle dei visitatori dell'Expo. Stando a quanto ha riferito il giovane bagarino al giornalista, non sembrano essere loro a guadagnarci. "Sebbene abbia racimolato alcune migliaia di biglietti, il business è come il mercato azionario. I biglietti per il mese di luglio scadranno a breve, fino a poco tempo fa ero costretto a svenderli e ci rimettevo; ora, non so neppure perché, il prezzo è risalito, ma non mi fido a comprarne troppi, perché non sono sicuro di piazzarli tutti in tempo" ha affermato il ragazzo.
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