Sponda nel Far East delle macchine per il vetro
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Sponda nel Far East delle macchine per il vetro

Sponda nel Far East delle macchine per il vetro

Nuovi sboccchi. Fenzi (Gimav): in Cina stanno scoprendo ora il prodotto lavorato
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MILANO
Non c'era bisogno di ritrovarsi sotto gli occhi i dati dello sviluppo cinese delle macchine per il vetro industriale. La Cina, per Dino Fenzi, non è una novità: Fenzi, a capo di un'azienda leader (la Fenzi spa di Tribiano, nel milanese) e presidente onorario di Gimav (l'associazione di settore iscritta a Confindustria creata negli anni Ottanta), è stato buon profeta, visto che l'ha scoperta trent'anni fa.
«Il mio compleanno cinese l'ho festeggiato a China Glass 2010 - dice Dino Fenzi - dando la possibilità agli ospiti di visitare anche l'Expo di Shanghai 2010. Fenzi China paints and sealants company limited, a Nord di Shanghai, produce sia per il mercato interno sia per i paesi confinanti e cresce a due cifre, proprio come il Pil cinese. Il primo prodotto esportato, facendo tappa, a quei tempi, su Hong Kong, sono state le vernici per specchi Duralux. Vernici che stanno giocando un ruolo primario nel mercato dell'arredamento cinese». «Solo il 25% dei prodotti che circolano in Cina è vetro lavorato - aggiunge Fenzi. Tra non molto si renderanno conto anche loro che produrre buon vetro è conveniente, oltre che bello. Non esiste ancora un superamento delle tecniche tradizionali, c'è bisogno di innovazione, quella necessaria per produrre vetro da inserire, ad esempio, nei pannelli solari».
Nel 2010 il settore produrrà oltre 10mila tonnellate di vetro a un tasso di crescita del 15%, a dirlo è uno studio dell'Ice condotto sul settore. Che dà un'indicazione preziosa: le aree più recettive saranno regioni come lo Shandong, lo Jiangsu, il Guangdong, lo Henan. Infatti, Liaoning, Shanghai, Zhejiang, Hebei, Sichuan sono già sature. Quanto a noi, il grande sforzo compiuto nel superamento delle barriere mentali ci ha permesso di cancellare le distanze chilometriche. La capacità di comprendere la cultura cinese - sottolinea il presidente di Gimav - grazie anche all'aiuto del personale cinese impiegato nell'azienda, ha creato solidi rapporti con i clienti, nonostante la distanza abissale dal cuore pulsante italiano. Quando si tratta di produrre ai nostri livelli tutto il mondo è paese. Certo, la Cina ha ancora molti aspetti difficili - aggiunge Dino Fenzi. Chi pensa di trasportare il modello occidentale senza fare i dovuti aggiustamenti, soffrirà e dovrà ritirarsi. Serve qualità, solo ed esclusivamente qualità».
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05/09/2010
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