SOTTO INDAGINE PER CORRUZIONE EX N. 2 DI PETROCHINA
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SOTTO INDAGINE PER CORRUZIONE EX N. 2 DI PETROCHINA

SOTTO INDAGINE PER CORRUZIONE EX N. 2 DI PETROCHINA

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Pechino, 15 giu. - La lotta alla corruzione in Cina colpisceanche l'ex numero due di PetroChina, il maggiore gruppo statalecinese degli idrocarburi. Sotto indagine si trova, oggi, LiaoYongyuan, con l'accusa di avere intascato "enormi tangenti" edi avere abusato della sua posizione per promuovere uomini alui fedeli all'interno del gigante statale dell'energia. Liaoe' stato anche espulso dal Partito Comunista Cinese per graviviolazioni disciplinari. Il settore dell'energia cinese, e inparticolare quello dei giganti di Stato del greggio, e' datempo nel mirino degli ispettori anti-corruzione. Ad aprilescorso, era toccato all'ex presidente di Sinopec, Wang Tianpu,finire indagato. Sempre ad aprile, si era invece tenuto ilprocesso nei confronti di Jiang Jiemin, ex presidente di ChinaNational Petroleum Corporation (Cnpc), e alleato politico diZhou Yongkang, ex capo degli apparati di sicurezza cinesi e ilfunzionario di grado piu' alto a essere condannato percorruzione. Zhou dovra' scontare una condanna all'ergastolo.Cnpc e PetroChina, che di Cnpc e' l'unita' quotata, sono sottolo scrutinio degli ispettori dall'agosto 2013, quando quattroalti dirigenti del gruppo erano stati arrestati con l'accusa dicorruzione. Liao aveva lavorato per trenta anni nel gruppo,prima di assumere nel maggio dello scorso anno, la carica divice presidente di PetroChina. Nel marzo scorso aveva lasciatotutte le posizioni occupate fino a quel momento. Le indaginianti-corruzione hanno colpito, settimana scorsa, anche ilmaggiore gruppo del carbone cinese, Shenhua. A finire sottoindagine e' stato il vice general manager del gruppo, Hao Gui.Da piu' parti arrivano appelli per la riforma del settoredell'energia e piu' in generale delle imprese di Stato cinesi,che dovrebbero ridursi nei prossimi anni a quaranta, dalle 112attuali. L'ultimo a esprimersi a favore della riforma e' statol'ex segretario al Tesoro Usa, Hank Paulson, secondo cui lariforma dei grandi conglomerati statali di Pechino "sta andandotroppo lentamente". .
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