SHANGHAI CHIUDE IN PARITA' DOPO AVER PERSO 5% ALL'AVVIO

Di Eugenio Buzzetti

 

Shanghai, 30 giu. - Dopo aver vissuto ore frenetiche ed aver perso fino al 5%, la borsa cinese di Shanghai ha chiuso praticamente invariata registrando un calo dello 0,01% a 4.052,47 punti.

Scoppiata bolla Shanghai, calo 5%, perso 20% in 18 giorni

Shanghai, 30 giu. - Indifferente alle turbolenze innescate sui mercati europei dalla crisi greca la bolla della borsa cinese, cresciuta in 12 mesi di oltre il 150%, e' scoppiata. Un'ora dopo l'avvio le contrattazioni a Shanghai stanno registrando un ulteriore crollo del 5,03%, dopo le perdite di ieri. Mercato che ha visto dal picco massimo raggiunto il 12 giugno, un crollo di oltre il 20% in soli 18 giorni. Cio' malgrado sabato la banca centrale di Pechino abbia ulteriormente limato dello 0,25% il tasso di interesse. A innescare la bolla, la prassi di prendere denaro a prestito solo ed esclusivamente per investirlo in borsa puntando sulla speranza che il mercato avrebbe continuato la sua crescita inarrestabile.



Crolla borsa Shanghai nonostante taglio interesse



Shanghai, 29 giu. - Nonostante sabato la Banca centrale cinese abbia tagliato di uno 0,25% il tasso di interesse la borsa cinese, dopo aver avviato le trattative in rialzo del 2%, e' crollata. Lo Shanghai Composite Index perde al momento il 3,75% a meta' seduta. Ancora peggio l'indice Shenzhen che sta cedendo il 5,93%.


PBoC doppio taglio ai tassi di interesse (-0,25%) e ai requisiti di riserva obbligatori (-0,5%)



Pechino, 27 giu. - Doppio taglio, in Cina, ai tassi di interesse e ai requisiti di riserva obbligatori delle banche. People's Bank of China, la banca centrale cinese, ha annunciato nel pomeriggio di oggi di avere tagliato di 25 punti base i tassi di prestito e i tassi di deposito a un anno, oggi rispettivamente al 4,85% e al 2%, e di avere operato un taglio "mirato" ai requisiti di riserva obbligatori delle banche di 50 punti base. Si tratta della quarta riduzione dei tassi dallo scorso mese di novembre, per favorire la ripresa dell'economia, cresciuta del 7% nel primo trimestre 2015, ai minimi dal 2009. Entrambe le misure saranno effettive a partire da domani.

L'ultimo taglio dei tassi di interesse, sempre dello 0,25%, risale al 10 maggio scorso: prima ancora, c'erano state le riduzioni di febbraio e di novembre 2014, la prima in quasi due anni e mezzo, ovvero dal luglio 2012. La banca centrale ha poi operato due tagli al coefficiente di riserva obbligatorio delle banche, a febbraio e ad aprile scorsi. Mercoledì, per favorire l'accesso al credito, il governo aveva anche annunciato l'eliminazione del tetto del 75% nel rapporto tra depositi e prestiti delle banche commerciali, che verrà sostituito da un nuovo sistema di monitoraggio della liquidità delle banche.

Le misure varate oggi, nelle intenzioni della banca centrale cinese, serviranno soprattutto a favorire la crescita e l'accesso al credito per le aziende del settore agricolo e per le piccole e medie imprese nazionali, su cui il governo centrale punta per assorbire la forte domanda di impiego nel Paese e per favorire l'imprenditorialità e l'innovazione del settore industriale. L'economia cinese sta ancora affrontando forti pressioni al ribasso, con forti cali negli scorsi mesi nei volumi di importazioni ed esportazioni, a causa delle fluttuazioni della domanda sia interna che esterna. Volatili i mercati, che la scorsa settimana hanno segnato la scia negativa peggiore dal 2008, con un crollo del 13,3% in una sola settimana: altro pesante calo ieri, quando le Borse di Shanghai e Shenzhen hanno lasciato sul terreno oltre il 7% in un'unica seduta.
 

30 giugno 2015

 

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