Lo sviluppo di sei nuove zone industriali da qui al 2020: l'obiettivo è molto ambizioso,ma sulla carta la provincia dello Shandong ha tutti i numeri per riuscirci. L'area individuata è quella dell'estrema punta orientale della provincia, che si trova nella sviluppata zona costiera dell'estremo est del paese, una penisola molto vicina alla Corea del Sud e al Giappone. La zona costituisce già oggi un importante complesso economico composto da otto città: la capitale Jinan, il grosso distretto portuale di Qingdao, e poi Yantai, Zibo, Weihai, Weifang, Dongying, and Rizhao. Tutte insieme, producono già 2/3 del Pil della provincia, che nel 2007 ha totalizzato 2,6 triliardi di yuan (circa 2,5 miliardi di euro) e tutta la penisola è già ricca di zone economiche speciali (ETDZ, Ecomical and Technological Development Zone), che concedono sgravi fiscali come imposte sul reddito al 15% per gli investimenti stranieri. I piani del governatore Jiang Daming adesso puntano ad aumentare del 15% la produzione di Pil nel distretto delle 8 città e gli investimenti diretti stranieri nella zona del 40% entro il 2010. La creazione delle sei nuove zone industriali (che spesso coincidono, ma non vanno confuse con le ETDZ) rientra in questo disegno. Come saranno distribuite le nuove zone e cosa comprenderanno? Nel progetto sono elencati un distretto chimico e farmaceutico a Dongying-Zibo; uno per elettronica ed information techonology a Jinan; elettrodomestici a Qingdao- Rizhao; tessile a Weifang e grossi cantieri navali e industria del mare più in generale nella zona Rizhao-Qingdao-Weihai-Yantai. I dati mostrano che la stragrande maggioranza delle imprese straniere che investe già nella zona sono orientali : sono presenti più di 5mila compagnie sudcoreane e 1500 giapponesi. Circa il 70% delle imprese registrate in Corea del Sud è presente nella penisola dello Shandong, e il sindaco di Qingdao, Xia Geng, ha diffuso recentemente dei dati secondo i quali ci sono 5mila compagnie sudcoreane in città e le proiezioni indicano un raddoppio nel giro di cinque anni. Il governo locale sta anche esercitando pressioni su quello centrale per aumentare ulteriormente i trasporti via mare con Seoul e ridurre così il costo dei beni. Facile immaginare che sud-coreani e giapponesi faranno la parte del leone anche quando la creazione delle sei zone industriali sarà effettiva, ma il margine di manovra per le imprese europee appare comunque ampio: la città di Rizhao, ad esempio, è uno dei capolinea finali dell'Asia-Europe Continental Bridge, l'immenso corridoio ferroviario lungo 10900 chilometri che dalla Cina, attraverso l'Asia Centrale, arriva fino ad Anversa e Rotterdam. Quali sono le occasioni che le nuove zone possono offrire alle imprese italiane? I dati ufficiali sul progetto non sono stati ancora completamente diffusi, ma si possono già intravvedere le linee guida: la zona creata dalla città di Weihai, ad esempio, occupa 92 km2 e attualmente ha già più di 40 progetti in via di sviluppo, ma accetta ancora proposte e sollecita investimenti anche in settori come il chimico, l'information technology e il metallurgico. La Free Trade Zone di Qingdao, che pratica già ulteriori esenzioni sulle tasse per chi si stabilisce sul territorio e sui beni importati dall'estero, nel futuro punta soprattutto sulla logistica e sull'hi tech. Grazie a una direttiva del 2004 la gestione dei porti della zona, che era affidata al Ministero delle Comunicazioni, all'autorità provinciale e all'amministrazione locale, con uno scarso coordinamento tra i tre enti e aveva portato a un sovraffollamento dei porti principali di Qingdao, Yantai e Weihai e Rizhao a scapito dei 26 porti minori, si è giunti a una maggiore distribuzione delle competenze tra le diverse amministrazioni che dovrebbe permettere anche alle imprese straniere presenti in loco di raggiungere più facilmente non solo il resto della Cina, ma anche Giappone e Corea del Sud.
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Pagina web del governo provinciale dello Shandong sugli investimenti stranieri: http://www.trade.gov.cn/english/invest/foreign/foreignec-1.php
Indirizzo del governo della Provincia dello Shandong: 1 Shengfu Qianjie, Jinan, Shandong Province; tel.: +86-(531)691-2828