Se Savio vince a Pechino in solitario
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Se Savio vince a Pechino in solitario

Se Savio vince a Pechino in solitario

INTERNAZIONALIZZAZIONE
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È una bella storia di internazionalizzazione. Un marchio storico della meccanica strumentale italiana, la Savio di Pordenone, che con il suo investimento produttivo in Cina è riuscita a combinare il meglio dei due universi di riferimento, quello di origine, fatto di tradizione e know-how, e la fabbrica del mondo: alta qualità a costi ridotti. Un'equazione perfetta sul mercato che più di tutti, assieme all'India, ha fame di macchinari tessili. Savio, da poco passata sotto il controllo di un fondo di private equity italo-francese, ha replicato in Cina il modello italiano, lavorando al fianco dell'industria tessile locale, ormai la più importante per volumi a livello internazionale. In questa bella storia c'è una sola nota stonata, ed è la solitudine di Savio in Cina, stavolta rispetto agli abituali fornitori italiani. Nessuno ha seguito, perdendo tra l'altro l'occasione di saltare su un treno in cui presto le aziende cinesi, per controbilanciare l'aumento del costo della manodopera, dovranno spingere ulteriormente sull'automazione. Diversamente succede con le imprese tedesche, che proprio in Cina stanno ricreando un'impressionante filiera produttiva attirando i loro fornitori abituali.

08/09/2011
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