Se i cinesi diventano formiche
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Se i cinesi diventano formiche

Se i cinesi diventano formiche

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L'alto tasso di risparmio in Cina è considerato, come l'ozio, il padre di tutti i mali. Se i cinesi risparmiassero di meno, l'eccedenza del risparmio sulla spesa (cioè il surplus corrente) non andrebbe a finanziare i simmetrici eccessi di spesa in America, la crisi finanziaria globale non avrebbe trovato esca nella troppa liquidità, l'economia mondiale sarebbe stata meno sbilanciata, e via elencando.
Ma chi è responsabile di questo alto tasso di risparmio? Con una costanza degna di miglior causa molti commentatori indicano nelle imprese cinesi i principali responsabili di un avido accumulo di fondi degno dell'"Avaro" di Molière. Le imprese cinesi statali o ex-statali (il lupo perde il pelo ma non il vizio) fanno extraprofitti da situazioni dominanti (siano monopolio, oligopolio o concorrenza imperfetta), distribuiscono pochi o nulli dividendi e danno così il cattivo esempio anche alle imprese cinesi private. Fin qui la saggezza convenzionale.
Ma qualcuno ha mai controllato sul campo queste conclusioni della saggezza convenzionale? Un recente studio del Fmi (The Chinese Corporate Savings Puzzle: A Firm-level Cross-country Perspective, di Tamim Bayoumi, Hui Tong, e Shang-Jin, Wei WP/10/275) ha meritoriamente fatto questo, e le conclusioni non sono affatto favorevoli alla saggezza convenzionale. Invece di guardare ai flussi dei fondi nella contabilità nazionale (questa, specie in Cina, non è soggetta a un auditing esterno) gli autori sono andati a scavare nei bilanci di 1557 imprese cinesi quotate in borsa (sia pubbliche che ex-pubbliche e private) e di 29.330 imprese quotate in 51 altri paesi, dal 2002 al 2007. Il grafico mostra come il risparmio societario (definito come profitti al lordo degli ammortamenti e al netto dei dividendi, in percentuale delle attività) sia in linea con quello del resto del mondo, e come non vi sia differenza, in questo rispetto, fra imprese statali e private. Insomma, la "colpa" dell'alto risparmio in Cina deve trovarsi nelle famiglie e non nelle imprese.
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08/01/2011
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