Scocca l'ora del risparmio
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Scocca l'ora del risparmio

Scocca l'ora del risparmio

Efficienza energetica - LA VERA PARTITA
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«Nell'arco degli ultimi 20 anni sono stati fatti notevoli passi avanti sul fronte dell'efficienza energetica nei settori che fanno un uso intensivo dell'energia ma è evidente come esista un notevole potenziale, soprattutto in virtù di una spinta più decisa, consapevole e informata sui benefici che l'efficienza energetica può apportare sul fronte ambientale, ma soprattutto su quello economico, essendo l'efficienza energetica una scelta che supporta il mondo delle industrie e delle utility a rafforzare la propria competitività di lungo termine».
Il rapporto «Trend globali nell'efficienza energetica 2011» rappresenta il documento di riferimento sull'efficienza energetica per Abb, azienda che opera nelle tecnologie per l'energia e l'automazione. L'indagine è incentrata sulle tendenze nel settore industriale e delle utility. Articolato in due sezioni, il report nella prima parte (realizzata dall'Economist Intelligence Unit) si occupa di realizzare un sondaggio condotto a livello mondiale tra 350 senior executive dell'industria e delle utility; la seconda parte è stata commissionata a Enerdata, una società di consulenza specializzata nel settore globale dell'energia. Oltre agli scenari globali, la ricerca di focalizza sui paesi del G20 che rappresentano circa tre quarti del consumo energetico mondiale, tra cui l'Italia.
«A livello mondiale – si legge – l'energia necessaria alla produzione di un'unità di Gdp (definita «Energy intensity») è diminuita dell'1,4% all'anno dal 1990. In Italia il consumo totale di energia di Gdp prodotta è inferiore del 15% alla media europea. Ma l'energy intensity è diminuita molto più lentamente che nel resto della Comunità Europea (solo lo 0,6% annuo rispetto all'1,7% della Ue)». Le emissioni di CO2 per unità di Gdp sono diminuite a livello globale seguendo lo stesso trend dell'energy intensity (circa 1,5% all'anno); in Italia questo valore è calato con una rapidità doppia rispetto all'energy intensity nel periodo 1990-2009.
«Questo trend – continua il report – è spiegabile dall'aumento della quota del gas nel mix energetico del Paese, arrivato oggi a rappresentare il 38%, contro il 41% rappresentato dal petrolio – che solo 10 anni fa rappresentava oltre la metà del mix energetico italiano. Il consumo di elettricità pro capite è molto al di sotto della media europea (4900 KWh rispetto ai 5700 KWh nel 2009). Il consumo elettrico è cresciuto notevolmente dal 2006, con un rallentamento tra il 2007 e il 2008 e un drastico calo del 7% nel 2009, in funzione della crisi economica».
Per l'Italia la rete di distribuzione mostra un tasso di perdite nella trasmissione e distribuzione del 6%, appena al di sotto della media europea. Dal 1990 queste perdite sono state ridotte del 9%, ottenendo una riduzione nel fattore di emissioni di CO2 per la sola generazione di energia del 25% nello stesso periodo. Sul fronte dell'industria, vengono analizzati l'industria siderurgica, che assorbe il 20% dei consumi industriali e che ha fatto significativi passi avanti nell'arco degli ultimi 20 anni. Il consumo energetico globale di questo settore potrebbe essere ridotto del 40 per cento.
Il 60% di questi risparmi avverrebbe in Cina. A seguire i settori del cemento e dell'alluminio, che potrebbero diminuire i consumi rispettivamente del 20% e del 15%; anche il settore chimico e cartario presentano grandi potenzialità. Per quanto riguarda l'Italia, i consumi energetici nel l'industria sono cresciuti stabilmente a un tasso dell'1,2% all'anno tra il 1990 e il 2007, ma nel 2008/2009 la crisi economica globale ha portato a una riduzione drastica nei consumi energetici. Il peso del consumo elettrico nell'industria è cresciuto sensibilmente (35%) del totale.
Sul fronte del ritorno finanziario degli investimenti in efficienza energetica, l'88% del campione intervistato riconosce l'efficienza energetica come fattore «business critical», ma solo il 40% ha investito in questo ambito negli ultimi 3 anni, quota che scende al 34% nell'industrie a uso intensivo dell'energia. Nuovi incentivi e nuove regolamentazioni possono intensificare la pressione sull'industria. Tra queste, l'introduzione della normativa ISO50001 che regola l'introduzione di sistemi per la gestione dell'energia e che rappresenterà un punto di riferimento per l'industria influenzando potenzialmente il 60% dell'uso mondiale dell'energia.
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8%
Perdita di energia
In media, l'8% dell'energia prodotta si perde durante la trasmissione e la distribuzione

67,3
L'investimento
Nel 2009 in tutto il mondo sono stati investiti 67,3 miliardi di dollari nell'energia eolica, il 60% degli investimenti complessivi nelle fonti rinnovabili

20%
Il carbone
Il carbone è ancora il primo carburante utilizzato per la generazione di energia. Dal 1970 l'efficienza media degli impianti alimentati a carbone è stata ottimizzata di circa il 20 per cento.
Sul fronte della generazione di energia, l'efficienza dei processi di trasformazione del carbone in energia si attesta oggi in media sul 40%, mentre un impianto moderno (impianto di cogenerazione o Chp), che utilizza il calore prodotto durante la generazione di energia per riscaldare gli edifici circostanti, può raggiungere un grado di efficienza pari all'85 per cento

22/11/2011
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