Scendono al 54% riserve valutarie in dollari

di Sonia Montrella
Roma, 2 mar.- Calano le riserve valutarie a stelle e strisce della Cina. Secondo le analisi di Dow Jones, la porzione di riserve in dollari detenute dal Dragone è scesa al 54% dal 65% del 2010, al minimo decennale. E il numero appare ancora più preoccupante per Washington se paragonato al 74% del 2006. Le cifre di Dow Jones sembrano confermare la volontà del Dragone di diversificare il suo portafogli preferendo così più asset in euro al biglietto verde. Una mossa già anticipata il mese scorso dal premier Wen Jiabao che, al summit economico Cina-Ue, aveva dichiarato: "L'Europa è la prima destinazione per la Cina per diversificare le sue riserve in valuta estera" .
Le stime sono state elaborate sulla base dell'annuale sondaggio condotto dal Tesoro statunitense secondo cui nell'ultimo anno, i nuovi capitali di Pechino denominati in dollari si sono attestati appena al 15% rispetto al 45% del 2010. Nonostante l'esatta ripartizione degli oltre 3.200 miliardi di dollari in riserve in valuta estera della Cina sia tuttora un mistero, le proiezioni del Tesoro americano, seppur non del tutto attendibili, forniscono indicazioni piuttosto precise sugli investimenti in dollari effettuati dalla State Administration of Foreign Exchange (SAFE), organo incaricato della gestione delle riserve.
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