Scatta la corsa al welfare cinese
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Scatta la corsa al welfare cinese

Scatta la corsa al welfare cinese

Oltreconfine. Le aziende lombarde offrono partnership per un business stimato in 100 miliardi
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PECHINO. Dal nostro inviato
La Lombardia e i suoi imprenditori dei servizi socio sanitari vanno alla conquista del welfare cinese, avviando la costruzione di quello che il viceministro degli Affari sociali Sun Chuanchu ieri a Pechino, incontrando il governatore Roberto Formigoni, ha definito «un ponte di interscambio tra due paesi». Ma non sarà un'infrastruttura facile da realizzare, almeno a giudicare dal calcio d'inizio delle relazioni tra Formigoni e Sun Chuanchu. Il governo cinese ha giudicato «interessante» la proposta di portare il modello della Lombardia in Cina ma a livello governativo non è stato siglato nessun accordo.
Fonti diplomatiche spiegano che è normale, questo è il modo di procedere dei politici cinesi, sempre molto formali e lungi dal mostrare slanci. Formigoni è tenace e dice che «nel rapporto con la Cina bisogna insistere costantemente». Gli interessi in gioco sono molto forti. La riforma del Welfare costituisce una delle maggiori sfide che la Cina dovrà affrontare nei prossimi anni. Secondo le ultime statistiche, illustrate da Sun Chuanchu gli anziani oggi «sono 167 milioni, ossia il 12,5% della popolazione. In 5 anni questo numero è destinato a crescere fino a 200 milioni e entro la metà del secolo gli anziani rappresenteranno un terzo della popolazione. Questo fenomeno si è palesato mentre ancora la Cina non ha raggiunto uno sviluppo a tutti i livelli e manca dell'esperienza per affrontarlo». Per fare fronte all'invecchiamento progressivo dei cinesi il governo ha stanziato oltre 100 miliardi di euro e sta valutando modelli e soluzioni che potrebbero rivelarsi utili.
La Regione Lombardia si propone tra questi, forte di relazioni diplomatiche positive e di una presenza in Cina con progetti di collaborazione nel welfare che risalgono a qualche anno fa. Nel settembre 2008 a Pechino è stato inaugurato il centro per disabili Hai Qiao Center realizzato dalla fondazione Monserrate che in futuro potrebbe diventare un polo formativo di riferimento sul tema welfare per gli enti cinesi.
Nella missione di Formigoni che si è chiusa ieri a Pechino è stata ulteriormente rafforzata la partnership Cina-Lombardia nel welfare con la sigla di due importanti memorandum d'intesa, uno con il sindaco di Shanghai e uno con quello di Pechino, due personalità politiche di assoluto rilievo, date le dimensioni delle città che amministrano. «La collaborazione prevede scambio di know how sul sistema lombardo del welfare ma anche l'ingresso di imprese a sostegno dell'attività del piano ministeriale. La delegazione lombarda ha portato in Cina una quindicina di enti e aziende del settore come Icos archimedica, don Gnocchi, Alliance Healthcare, Gi group che hanno iniziato a progettare diverse collaborazioni, protette da quella che Formigoni ha definito «la forte sintonia» con il nostro paese.
Con la municipalità di Pechino la regione sta lavorando per la predisposizione di programmi operativi per la realizzazione di residenze sanitario assitenziali modello. La Fondazione Monserrate ha anticipato ieri l'intenzione del governo cinese di costruire 90mila residenze nei prossimi anni in Cina. È un settore che evidentemente offre molte opportunità per le imprese ma che ha alle spalle un governo molto esigente e che sta cercando partnership a 360° nel mondo. E per ora si è limitato a definire interessante la proposta lombarda.
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02/11/2010
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