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«Grazie all'intesa – afferma l'ad del gruppo Changlin Zhong Mo – colmiamo il gap nella produzione di veicoli di alta potenza e introduciamo nuove tecnologie nelle trasmissioni per questo segmento». Il mercato cinese, al momento, vale 350mila trattori l'anno e il target di Same, al 2015, è quello di arrivare a oltre 30mila unità prodotte, con possibilità produttive fino a quota 50mila. «Il business plan – spiega l'ad – prevede nel 2015 che la joint venture produca ricavi per 240 milioni e questo contributo è determinante per la nostra strategia globale. La previsione, nonostante la crisi è di chiudere l'anno a quota un miliardo di ricavi, in 3-4 anni puntiamo ad arrivare a 1,5 miliardi, proprio grazie all'ingresso in nuovi mercati». La joint venture di Same arriva a pochi mesi dall'annuncio di un altro "colpo" all'estero, con l'acquisizione della francese Gregoire, leader nelle macchine da vendemmia in Francia.
«Ormai – conclude Bussolati – l'unico modo per crescere è uscire dai confini nazionali, investire all'estero, cercare la domanda là dove è più forte. In Cina porteremo almeno una ventina di persone, tra manager e tecnici di ricerca e sviluppo». Bussolati è a Malpensa, sta andando a Pechino. Volo diretto? chiediamo. «No, si passa da Francoforte, triste dirlo ma è così».
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13/10/2011
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