Same si allea per produrre trattori in Cina
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Same si allea per produrre trattori in Cina

Same si allea per produrre trattori in Cina

Internazionalizzazione. Joint venture da 60 milioni con il gruppo Changlin - L'obiettivo è vendere 30mila macchine agricole entro il 2015
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Same Deutz-Fahr sbarca in Cina e vara una joint venture con il gruppo locale Changlin con l'obiettivo di vendere 30mila trattori all'anno entro il 2015. Il gruppo di Treviglio, che nel 2011 arriverà a un miliardo di ricavi, sigla oggi ufficialmente la partnership che prevede un investimento iniziale di 20 milioni, per arrivare a 60 a regime. L'accordo, che prevede una partecipazione paritetica al 50% con un amministratore delegato italiano, contempla da subito un inserimento del nostro know-how con la vendita di prodotti in co-branding a partire dal primo gennaio 2012. Nel frattempo verrà avviata la costruzione di un nuovo stabilimento, che a partire dal 2013 produrrà veicoli nuovi con potenze fino a 300 cavalli. «Il valore del partner – spiega l'ad di Same Deutz-Fahr Lodovico Bussolati – è nelle capacità manifatturiere, per ora limitate in gran parte al settore dei motocoltivatori, ma soprattutto nella rete di distributori già esistente, con ben 490 dealer sparsi sul territorio». Changlin ha già una piccola produzione di trattori, saranno 6mila a fine anno, e i volumi, per quanto bassi, sono comunque triplicati rispetto all'anno precedente. «Sulla Cina – aggiunge Bussolati – stavamo ragionando da tempo, vista la forte spinta alla meccanizzazione che arriva dal settore agricolo, ma per insediarsi con successo occorre avere il partner adatto. Nel nostro settore la distribuzione e l'assistenza al cliente, cioè all'agricoltore, è un valore fondamentale e con Changlin abbiamo raggiunto questi obiettivi».
«Grazie all'intesa – afferma l'ad del gruppo Changlin Zhong Mo – colmiamo il gap nella produzione di veicoli di alta potenza e introduciamo nuove tecnologie nelle trasmissioni per questo segmento». Il mercato cinese, al momento, vale 350mila trattori l'anno e il target di Same, al 2015, è quello di arrivare a oltre 30mila unità prodotte, con possibilità produttive fino a quota 50mila. «Il business plan – spiega l'ad – prevede nel 2015 che la joint venture produca ricavi per 240 milioni e questo contributo è determinante per la nostra strategia globale. La previsione, nonostante la crisi è di chiudere l'anno a quota un miliardo di ricavi, in 3-4 anni puntiamo ad arrivare a 1,5 miliardi, proprio grazie all'ingresso in nuovi mercati». La joint venture di Same arriva a pochi mesi dall'annuncio di un altro "colpo" all'estero, con l'acquisizione della francese Gregoire, leader nelle macchine da vendemmia in Francia.
«Ormai – conclude Bussolati – l'unico modo per crescere è uscire dai confini nazionali, investire all'estero, cercare la domanda là dove è più forte. In Cina porteremo almeno una ventina di persone, tra manager e tecnici di ricerca e sviluppo». Bussolati è a Malpensa, sta andando a Pechino. Volo diretto? chiediamo. «No, si passa da Francoforte, triste dirlo ma è così».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

13/10/2011
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