Pechino, 7 feb.- Ammontano a 5.945 gli incendi provocati dai fuochi d'artificio divampati in Cina nelle prime 32 ore del Capodanno. Un numero che equivale a circa l'80% dei 7.480 roghi che lo scorso anno, nei 7 giorni di festeggiamenti in occasione della festa della Primavera, avevano dannaggiato il Paese. Lo rende noto il ministero della Pubblica Sicurezza, secondo cui l'incremento dei casi di incendi scaturiti dall'uso dei fuochi d'artificio sarebbe strettamente legato al problema della siccità che ha messo in ginocchio diverse aree del nord e dell'est della Cina. E' su questi terreni particolarmente aridi che si sono verificati infatti la maggior parte dei roghi. E proprio a Pechino, dove l'ultima precipitazione abbondante risale al 23 ottobre (questo articolo ), il bilancio delle vittime nelle prime 24 ore dall'inizio dei festeggiamenti per il capodanno è stato di 2 morti e 223 feriti. Nelle stesse ore, a Shenyang, nella provincia nordorientale del Liaoning, i fuochi pirotecnici hanno provocato un incendio che ha distrutto intere zone del Dynasty Wanxin, famoso hotel a 5 stelle della città. Nessun ferito tra i 50 ospiti del complesso costretti a evacuare (questo articolo ) l'edificio.
Nonostante i numerosi incidenti, quella dei fuochi d'artificio continua a essere una delle tradizioni legate ai festeggiamenti del capodanno lunare più antiche e amate dai cinesi. Secondo la credenza popolare, gli spettacoli pirotecnici non rappresentano solo una forma di divertimento, bensì un vero e proprio strumento di salvezza utilizzato per scacciare gli spiriti maligni che, spaventati dalle luci e dal frastuono, si allontanano dalla gente comune.
di Sonia Montrella
in collaborazione con Simona Sinno
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