SAFE NEL 2012 CRESCITA CINESE SOTTO IL 9%
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SAFE NEL 2012 CRESCITA CINESE SOTTO IL 9%

SAFE NEL 2012 CRESCITA CINESE SOTTO IL 9%

Economia
SAFE NEL 2012 CRESCITA CINESE SOTTO IL 9%
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Pechino, 6 set.- La "locomotiva cinese" rallenta? Secondo Huang Guobo, chief economist della SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l'authority forex di Pechino, nel 2012 il Dragone potrebbe crescere meno del 9%.

 

 

"Nonostante la forte crescita, l'economia cinese deve affrontare sfide molto serie –ha detto Huang nel corso di un forum economico - e l'indebolimento della domanda di beni cinesi a livello globale rappresenta il nocciolo di queste sfide. Se si prosegue su questa strada, il tasso di crescita cinese del prossimo anno sarà inferiore al 9%".

 

 

Si tratta di previsioni in linea con le aspettative dei mercati: un sondaggio condotto da Reuters a luglio mostrava che la maggior parte degli analisti ritengono che nel 2012 la crescita cinese si attesterà attorno all'8.8%, contro il 9.3% previsto per la fine di quest'anno. Queste cifre coincidono anche con gli obiettivi tracciati dal premier Wen Jiabao e con il Dodicesimo Piano Quinquennale, che fissa per il periodo 2011-2015 una media di crescita del PIL al 7%.

 

 

Ma anche a queste condizioni, ha ricordato Huang, l'inflazione rimane la prima preoccupazione del governo di Pechino, soprattutto a causa del continuo afflusso di capitali dall'estero che alimentano la crescita dei prezzi.

 

 

"A livello globale stiamo assistendo a un indebolimento della crescita e ad un aggravarsi della crisi dei debiti sovrani, specialmente in Europa –ha detto ancora il chief economist della SAFE -,tutti fattori che stanno seriamente minando la fiducia dei mercati globali e provocano un'elevata volatilità. Nell'affrontare queste difficoltà, ci troviamo di fronte a un dilemma. Non possiamo utilizzare massicciamente le politiche fiscali, e le politiche monetarie sono già state ampiamente allentate".

 

 

I commenti di Huang Guobo rappresentano un'ammissione ufficiale del fatto che il 2012 potrebbe essere per la Cina un anno più duro e complicato del 2011.

 

 

La soglia della crescita dell'8% annuo è quella che comunemente funzionari ed economisti cinesi indicano come il tetto minimo per garantire un adeguato tasso di occupazione. Contemporaneamente, però, il costo della vita in Cina continua a salire: le statistiche ufficiali mostrano che a luglio l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 6.5% anno su anno, segnando il record degli ultimi tre anni. Dall'ottobre dello scorso anno Pechino ha innalzato i tassi d'interesse cinque volte e ha ripetutamente aumentato i requisiti di riserva obbligatoria delle banche, manovre necessarie per ridurre la liquidità in circolazione e raffreddare l'economia, ma la soglia del 4% entro la quale il governo vorrebbe contenere l'inflazione per il 2011 appare sempre più difficile da raggiungere.

 

 

Il dilemma della Cina degli ultimi mesi sta tutto qui: trovare la giusta maniera per garantire una crescita adeguata, evitando allo stesso tempo le fiammate inflazionistiche.

 

 

di Antonio Talia

 


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