Saet, tre anni dopo raddoppio a Shanghai
«Oggi Saet vanta in Cina un giro di affari di 4 milioni di euro, è un marchio di riferimento per l'industria cinese, con una presenza ben consolidata sul mercato, oltre che centro di competenza tecnologica e di design. Con l'apertura del secondo sito produttivo in Cina - aggiunge Canavesio – Saet Group è destinata a contribuire anche alla domanda di lavoro locale mantenendo, grazie all'esportazione del proprio business model, un'identità italiana». «Solo cinque anni fa sembrava impensabile avvicinare questo mercato con le nostre sole forze, per una serie di elementi, tra cui la lingua – commenta Pietro, il papà di Davide, fondatore e presidente dell'azienda – Adesso non solo il 90% dei nostri manager ha imparato l'inglese per poter operare sui mercati stranieri, ma il 30% è impegnato per oltre 50 giorni all'anno in trasferte in Cina. Proprio su questo mercato, grazie anche all'impegno di tutto il team Saet Group, prevediamo ulteriori futuri sviluppi nel breve-medio termine».
«Il mercato cinese – aggiunge Davide Canavesio – diventa sempre più importante, sia a livello di richiesta tecnologica e di competenze, sia per le installazioni. Avere una presenza globale, e in particolare in Cina, significa essere strategicamente vicini ai nostri clienti più importanti, capire le loro necessità e indirizzarle al meglio, oltre che poter contare su una rete affidabile di partner e di avviare relazioni con le istituzioni». Il meeting annuale dei responsabili delle sedi di tutto il mondo di Saet si è svolto, non a caso, lo scorso 5 e 6 novembre proprio a Shanghai.
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In Cina. Saet ha iniziato l'attività nel 1966
L'azienda di Leinì (Torino), specializzata nelle soluzioni per impianti di trattamento termico a induzione, ha stabilimenti oltre che in Cina anche in India, Thailandia e Stati Uniti. Davide Canavesio è il quarantenne amministratore delegato del Gruppo
20/12/2011