Roma, 9 mag.- Che gli Apple Store siano spesso scenari di spinte e isterismi da parte di fanatici dell'elettronica non è una novità, ma questa volta la tensione è sfociata in una rissa. Sabato scorso a Pechino, in uno dei negozi della celebre "mela morsicata", un giovane in fila per accaparrarsi l'iPad2 - al suo debutto in Cina - è finito in ospedale dopo essere stato picchiato. La vicenda però non ha nulla a che vedere con la passione per la tavoletta, ma ha suscitato le proteste dei cinesi che hanno letto l'episodio in termini di discriminazione razziale. Secondo la ricostruzione della vittima, portata subito al pronto soccorso del Chaoyang Hospital, l'aggressore – uno straniero in divisa della Apple – che aspettava in fila il suo turno urlando qualcosa in inglese. Ding Wencheng, questo il nome del malcapitato, non conoscendo bene l'inglese, non è riuscito però a comprendere quello che gli veniva detto. A quel punto l'impiegato della Apple lo ha preso per il colletto, lo ha strattonato e infine lo ha spinto violentemente fuori dalla fila tanto da fargli sanguinare la bocca.
"Non stavo spingendo, né stavo cercando di saltare la fila" ha commentato incredula la vittima. Nella ressa è finito anche un altro cliente che ha riportato un trauma cranico. Una folla di "spettatori" arrabbiati si è subito radunata intorno al negozio chiedendo il licenziamento immediato dell'impiegato che nel frattempo si era nascosto all'interno. Alcuni manifestanti hanno invece spaccato la vetrina del locale. Le proteste sono andate avanti fin quando non è arrivata la polizia a disperdere la folla. Per il momento, fanno sapere i media cinesi, la vicenda si è conclusa senza arresti e domenica il negozio ha già rialzato le serrande. A mancare sono stati però i clienti. Se e quali saranno i provvedimenti che verranno adottati nei confronti dell'aggressore non è ancora stato reso noto, riguardo al movente invece, non sembrano avere dubbi i 3.000 utenti che hanno preso parte a una protesta on-line sul sito QQ.com: si è trattato di un episodio di discriminazione razziale contro i cinesi.
di Sonia Montrella
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