RISOLUZIONE ONU SU SIRIA "INUTILE"

Pechino, 5 ott.- All'indomani della bocciatura della risoluzione ONU contro la Siria e il regime di Bashar al-Assad la posizione cinese è netta: l'intervento delle Nazioni Unite è inutile e "non alleggerirebbe la situazione". Martedì Pechino e Mosca hanno unito le forze e hanno esercitato congiuntamente il potere di veto che spetta loro come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, bloccando qualsiasi iniziativa contro il regime siriano, autore di una sanguinosa repressione che dura da mesi.

"Certi Paesi hanno presentato una bozza di risoluzione che avrebbe imposto pressione alla cieca sulla Siria - ha commentato oggi Ma Zhaoxu, portavoce del ministero degli Esteri cinese - e sono arrivati addirittura al punto di minacciare sanzioni. Una cosa del genere non aiuterebbe di certo ad alleggerire la situazione". "Ci opponiamo risolutamente a qualsiasi ingerenza nelle questioni interne della Siria" aveva detto ieri l'ambasciatore cinese all'ONU Li Baodong.

 

Il doppio veto di Cina e Russia ha aumentato le tensioni al Palazzo di Vetro. La proposta per risolvere la crisi siriana era stata presentata dai membri europei del Consiglio di Sicurezza, Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Germania, che riveste anche il ruolo di presidente di turno.

 

L'ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, Vitaly Churkin, a sua volta aveva già bollato come "approccio fondato sullo scontro" la proposta dei quattro Stati Ue, aggiungendo di considerare "inaccettabile" il solo fatto di ipotizzare eventuali provvedimenti punitivi a carico di Assad, come implicito nell'inciso "misure mirate", qualora non cessasse la repressione delle manifestazioni di piazza nel Paese mediorientale. I proponenti erano tuttavia riusciti a raggiungere la quota minima di nove voti a favore, grazie alle astensioni di Sudafrica, India, Libano e Brasile: poi però il duplice veto russo-cinese ha chiuso i giochi, suscitando la reazione tanto indignata quanto inconsueta della rappresentante degli Stati Uniti, Susan Rice. Rice  ha abbandonato clamorosamente la sala del Consiglio di Sicurezza in segno di protesta. "Oggi", ha poi denunciato Rice, "il Consiglio si è rivelato totalmente incapace di affrontare un'urgente sfida morale".

 

La posizione assunta ieri contraddice il tradizionale riserbo di Pechino, che limita al massimo l'impiego del potere di veto. In molti ritengono che la decisione di utilizzarlo in quest'occasione sia stata motivata dal rifiuto della Cina di sostenere eventuali cambi di regime in Paesi scossi da proteste di massa.

 

di Antonio Talia

 

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