Come impiegare le immense riserve di valuta estera detenute dalla Cina? Sostenendo l'espansione delle imprese cinesi nel mondo e l'acquisizione di compagnie straniere. Wen Jiabao detta la linea durante un discorso al corpo diplomatico, a meno di una settimana dal Sino-U.S. Strategic and Economic Dialogue: si tratta della prima volta in cui l'amministrazione di Pechino ufficializza una strategia di supporto alle corporation a caccia di assets stranieri. "Dobbiamo accelerare la strategia del 'via all'estero'- ha dichiarato il premier, riferendosi allo slogan con cui si invitano agli investimenti internazionali i colossi di stato - e combinarla con l'utilizzo delle riserve in valuta straniera per sostenere le nostre imprese". Il primo ministro non ha specificato quanti dei 2132 miliardi di dollari di riserve verranno destinati alle multinazionali cinesi, né come si articolerà la campagna di sostegno, ma dichiarazioni di questo tenore a poca distanza dal forum Cina-USA del 27 e 28 luglio prossimi sono difficili da equivocare. "Si tratta di una mossa per ridurre la dipendenza della Cina dal dollaro – ha spiegato al Financial Times il responsabile di HSBC per la Cina Qu Hongbin- e di diversificazione delle valute di riserva in un senso molto ampio. Anziché accumulare riserva straniera e assets finanziari di breve periodo, Pechino punta ad assets reali e di lungo termine, come le imprese straniere". Secondo quanto riferito dagli organi di stampa cinesi, il vicepremier Wang Qishan- a capo della delegazione che sbarcherà la prossima settimana a Washington- chiederà agli USA di mantenere stabile il dollaro: "Speriamo che i nostri acquisti di bond del tesoro americano continuino a garantire dei profitti appropriati" ha dichiarato il viceministro delle Finanze Zhu Guangyao. Se infatti, da un lato, la Cina cerca di affrancarsi dal dollaro, dall'altro sta accrescendo le sue riserve e continua ad acquistare titoli USA: a maggio, mentre Giappone e Russia tagliavano i bond del Tesoro americano in loro possesso, Pechino aumentava di 38 miliardi di dollari le sue quote, giungendo così a 801.5 miliardi in titoli statunitensi e a un totale di 2132 miliardi in valuta straniera; le più imponenti riserve al mondo. Basterà puntare sulle acquisizioni all'estero per ridurre effettivamente la dipendenza cinese dal biglietto verde? E quali saranno i settori privilegiati? Secondo quanto dichiarato dal presidente di China Development Bank Chen Yuan in un'intervista ai media cinesi, Pechino dovrebbe concentrarsi su "paesi in via di sviluppo ricchi di risorse energetiche e naturali, anziché andare a fare shopping a Wall Street". Che la Cina punti su una o su entrambe le strategie, di sicuro il Sino-U.S. Strategic and Economic Dialogue di lunedì prossimo non sarà solo un incontro di routine.