RIFORMA IMPOSTA PERSONALE INAPPLICATA
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RIFORMA IMPOSTA PERSONALE INAPPLICATA

RIFORMA IMPOSTA
PERSONALE INAPPLICATA

Economia
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Pechino, 13 set.- Un fiume di reclami da parte di contribuenti furibondi accomuna diverse città cinesi dove la riforma sull'imposta personale non è ancora stata applicata. Secondo l'Amministrazione statale delle tasse, a partire dall'inizio di questo mese la soglia minima dell'imposta sui redditi avrebbe dovuto subire un aumento da 2.000 a 3.500 yuan. Tuttavia mentre Pechino si adegua alla riforma - riferiscono alcuni media cinesi - Xiamen, Tangshan, Shanghai e diverse altre città hanno mantenuto la soglia minima dell'imposta sul reddito a 2.000 yuan a causa di un mancato aggiornamento dei software di registrazione dei contribuenti.
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"Non appena qualche giorno fa mi sono reso conto che il mio stipendio era stato tassato secondo la vecchia legge e ho chiamato l'Ufficio locale dell'agenzia delle entrate per saperne di più. La spiegazione che ho ricevuto è stata che il software non era ancora stato aggiornato e che quindi la soglia d'imposta non era stata modificata. Secondo me non è una motivazione valida, nessuno ci ha detto nulla!" ha riferito alla stampa il signor Wu, impiegato in un'azienda di Shanghai. Ma Wu non è l'unica vittima 'dell'incidente'. In molti si trovano nella sua stessa situazione e, come l'uomo, tutti hanno cercato chiarimenti presso le agenzie delle entrate locali che hanno liquidato la vicenda come una "svista" dovuta  - appunto  - a un mancato aggiornamento dei software.
In realtà a partire dal luglio scorso, la sede centrale dell'Ufficio Imposte ha pubblicato 46 documenti riguardo la nuova legge sull'imposta personale sul reddito, sottolineando che a partire dal mese di settembre 2011 ogni salario mensile sarebbe stato tassato in base alla nuova soglia di 3.500 yuan. Non solo. Dall'annuncio della nuova legge sull'imposta personale alla sua implementazione, le agenzie locali avevano a disposizione due mesi di tempo per aggiornare i software degli uffici locali. Tuttavia, la chiarezza del provvedimento non è bastata, così come non sono servite le sollecitazioni. A livello locale la normativa non è stata applicata secondo le direttive, minando così la credibilità della direttiva. "E' un riflesso dell'inefficienza dell'amministrazione locale" commenta un esperto che preferisce restare anonimo, "non credo che il mancato aggiornamento del sistema possa considerarsi una ragione valida per giustificare l'accaduto". "E' illegale. Ogni stipendio di settembre avrebbe dovuto essere tassato secondo le nuove direttive" gli fa eco Yue Shumin, professore di Finanza all'Università del popolo di Pechino.
Intanto per ottenere giustizia (e rimborsi), i contribuenti hanno dovuto aspettare che la vicenda diventasse pubblica. Solo ieri, infatti, il "numero verde dei contribuenti" ha confermato la possibilità di ricevere un rimborso per le tasse versate ingiustamente. "Si è chiaramente trattato di un errore degli Uffici Imposte, per quanto strano possa sembrare il mancato aggiornamento su una questione così cruciale" hanno fatto sapere dall'Agenzia.
di Sonia Montrella
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